domenica 28 luglio 2013

A chi il compito di dire se una data fonte è attendibile?

La Commissione Grandi Rischi è nata proprio con questo spirito: stabilire se sussistono le “condizioni” per allertare le autorità, e con essa la popolazione locale, nel caso in cui si palesasse come imminente un qualsiasi evento naturale che possa ritenersi “catastrofico”.
In altre parole, è la “CGR” a dover stabilire se la fonte, ossia l’ente, istituzione o persona, preposta a formulare previsioni ragionevoli in materia di catastrofi naturali, sia attendibile o meno. E’ pure evidente che solo a queste condizioni, la CGR avrebbe ragione di esistere.
Siamo arrivati dunque al punto, come fa la CGR a sapere chi è attendibile?
Intanto, si rivolge a chi opera sul territorio, come ad esempio l’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia esegue il monitoraggio continuo attraverso una serie di sismografi in grado di rilevare qualsiasi evento sismico in tempo reale.
Ecco cosa l’INGV scriveva (fonte: FAQ del sito INGV) a proposito delle teorie di Bendandi (*) sul terremoto che la stampa e i media preconizzavano a Roma l’11/5/2011 (lo stesso anno in cui si verifico’ il tragico terremoto di Sendai in Giappone):
“...
Quali sono i principi sui quali si basa la teoria di Raffaele Bendandi ?
(INGV) Bendandi si basava su allineamenti di pianeti e altri corpi celesti, principalmente il Sole e la Luna, per prevedere i terremoti. In pratica sosteneva che le forze che si generano a causa di questi allineamenti sono in grado di produrre i terremoti. Forse a causa del fatto che Bendandi fosse un autodidatta, questa teoria non è mai stata pubblicata su riviste scientifiche, ma si presenta come una quantità molto eterogenea di appunti e disegni di cui è piuttosto difficile capire la reale attendibilità. Il nostro Istituto (INGV) sta collaborando con l’Istituzione culturale “La Bendandiana” per la raccolta e la catalogazione di questi scritti. Va precisato che dagli appunti di Bendandi non emerge nessuna previsione di un eventuale sisma a Roma per l’11 maggio di quest’anno! La responsabile dell’istituzione, la Dr.ssa Paola Lagorio, ha più volte ribadito questo fatto.
Queste teorie sono attendibili per la previsione di un terremoto?
(INGV) No. Le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono piccole rispetto alle forze interne, quelle determinate dallo spostamento delle placche. Queste si muovono una rispetto all’altra con velocità che raggiungono i 10 centimetri all’anno, come nelle aree circum-pacifiche. Considerando le enormi masse che vengono spostate (quelle dei continenti e degli oceani) si può capire quali grandi energie possano essere sprigionate. Inoltre, gli allineamenti di pianeti si sono verificati spesso in passato senza che fosse mai trovata una corrispondenza con i grandi terremoti in Italia o nel mondo.
Quali sono le principali cause dei terremoti?
(INGV) In primo luogo l’accumularsi di energia sulle faglie, che resistono per decenni o secoli alle spinte delle placche e poi improvvisamente si muovono in pochi secondi. Nel caso del Giappone ad esempio, l’avvicinamento tra la placca Pacifica e quella Eurasiatica avviene a quasi 10 centimetri all’anno: questo implica che. dopo 200 o 300 anni, si sarà accumulato sulla faglia al contatto tra le due placche il potenziale per uno spostamento improvviso fino a 20 o 30 metri. E’ proprio quello che è accaduto durante il terremoto del Giappone dell’11 marzo 2011. Altre cause dei terremoti sono il movimento di magma sotto ai vulcani, la presenza e la pressione di fluidi (principalmente acqua e anidride carbonica) nella crosta, come avviene nelle aree geotermiche. In questi casi si tratta quasi sempre di piccoli terremoti.
E’ possibile prevedere i terremoti?
(INGV) No.
...”
Il tema degli allineamenti planetari era piuttosto “caldo” a quell’epoca. Lo aveva chiaramente detto Giampaolo Giuliani, ricercatore presso il laboratorio di fisica del “Gran-Sasso”, nel corso dello “sciame” sismico che scosse l’Aquila tra marzo e aprile del 2009.
Ecco il resoconto di Giuliani (cfr.: pagg. 70 - 71 de "L'Aquila 2009. La mia verità sul terremoto" di Giampaolo Giuliani - Ed. Castelvecchi Tazebao, 2009) :
"Da una più meticolosa analisi dei dati ci siamo accorti che nel passaggio al perielio, il punto di minima distanza dal Sole, nella sua orbita di rivoluzione, la Terra subisce dal sistema Sole - Luna un'attrazione gravitazionale delle masse più intensa che nel periodo in cui Terra e Luna si trovano all'afelio, il punto di massima distanza dal Sole, ossia in estate: nei mesi invernali, insomma, c'è una maggiore concentrazione di radon rispetto al periodo estivo. ... l'andamento del flusso del radon era strettamente associato all'effetto marea prodotto dalle fasi lunari sulla Terra: nel periodo di luna piena si aveva sempre la massima concentrazione di radon, (di quella) misurata in superficie nel periodo di luna nuova. Ciò che appare molto evidente è la dilatazione e la compressione, seppur minima, cui viene sottoposto l'intero pianeta.".
Questo è il quadro generale. Le teorie di Bendandi e Giuliani sono sufficientemente consolidate in ambito astrologico.
Il punto è: come si fa a giudicare “inattendibile” una fonte come quella astrologica, senza peraltro conoscerne le basi? E’ come se io, ingegnere, dicessi che non esistono prove attendibili sull’esistenza del “bosone” (l’ultima particella elementare trovata, per cosi dire, al CERN lo scorso luglio 2012).
A mio parere, la “matematica celeste”, quella che io intendo come scienza degli astri, è potenzialmente in grado di fornire risposte su temi molto impegnativi come la previsione in termini matematici di eventi naturali di grande rilevanza, come quelli sismici.
Occorre anche qui una decina d’anni, come per tutte le ricerche in ambito scientifico, ma nessuno oggi puo’ dire che i risultati sarebbero comunque “inaccettabili”. 28 luglio 2013
Giuseppe Romano
_____________________
(*) Da Wikipedia: Bendandi era uno studioso ad ampio raggio; in base alle sue teorie, aveva previsto il terremoto del 13 gennaio 1915 ad Avezzano, che fece 30mila morti, quello del 2 gennaio 1924 a Senigallia, così come quello del 6 maggio 1976 in Friuli.

giovedì 11 luglio 2013

Al tempo!

Siamo moderni? Si ma, da quando?

Sui libri e sui giornali si legge che la modernità è nata con Galileo. Si tratta di una semplificazione che va corretta una volta per tutte.
Con Galileo, Keplero, Newton e lo stesso Einstein, abbiamo l’”intuizione” come consapevolezza del tempo fisico, in altre parole scopriamo la “coscienza” quale attività della mente in grado di superare la dimensione fisica del tempo.

La scienza moderna, invece, nasce con le strumentazioni e le nuove tecnologie che accompagnano i due conflitti mondiali.

mercoledì 3 luglio 2013

“Nulla cambia, ogni cosa è destinata a tornare”.

Il messaggio è di Severino, dalla pagina culturale del Corriere di lunedi 1° luglio scorso.

Di quelli che non passano inosservati ma, a mio parere, incompleto. In pieno segno zodiacale del Cancro, il dito puntato sulla Luna, nella notte che lascia il cielo all'incalzante lunedi, il filosofo ci ricorda che la vita nasce da un “rifiuto”. Qui , dice, è la fonte del sapere filosofico.
Modestamente, noi pensiamo che il “rifiuto” non si ponga solo all’"origine" della vita: ancestrale, quando si è costretti ad abbandonare il grembo materno; ma anche e soprattutto alla “fine” della stessa, accompagnata il più delle volte dal dolore.

Ci preme qui sottolineare che il “rifiuto” è, come sostiene Severino, “eterno”: lo si puo' constatare con il fenomeno delle maree, e ancora di più, lo si vede nel passaggio del Sole al solstizio d’estate, quello che un tempo veniva associato con il passaggio del Sole nell’altra metà del cielo, visto appunto come un “rifiuto” del nostro luminare. 
Doverosa questa precisazione, nel momento in cui si parla di “fonte” del sapere o della conoscenza, senza alcun riferimento all’astrologia naturale e alla matematica celeste.  
 
S. Anna e la trinità, Leonardo - Parigi

martedì 2 luglio 2013

Serrare le fila...


Dopo la lunga e travagliata epopea berlusconiana, cosa dobbiamo aspettarci?
Insediata nei gangli della politica, nelle gerarchie di potere, tra le classi della piccola e media borghesia, nel sistema bancario, nella stampa e nella televisione, l’armata berlusconiana, facendo leva sugli ideali di contaminazione e libertà, propri di una nuova moderna “pirateria”, ha poco a poco stravolto le regole della politica e le leggi di mercato.
Aggiungiamo che il quadro attuale porta il segno di Giorgio Napolitano insediatosi al Colle da oltre un quinquennio, governatore suo malgrado di masse apparentemente vuote e smarrite, ma mai sazie di potenza e di gloria.
A differenza della pirateria che infestava le indie occidentali, per depredare questa o quella dinastia europea, la nuova pirateria colpisce la parte sana dell’economia, la piccola e la media industria, provocandone la fine più ignobile in un vortice di false scritture, corruttele, finte cessioni, sottrazione e distorsione di fondi, riciclaggio, bancarotta, compravendite fallimentari, chi più ne ha ...
La nuova pirateria si è inserita come un virus in tutte le sedi istituzionali. All’interno dei partiti politici, degli organi d’informazione, degli stessi mercati finanziari, le decisioni sono pilotate in modo da avvantaggiare chi appartiene a quella che, oggi viene considerata come la suprema fonte dell’illegalità, la “casta”. Non è certo il male peggiore come la droga, i veleni ambientali, la violenza sulle donne e sui minori, ma la “casta” è dura da estirpare.
 
Il futuro dipende dalla nostra capacità di riconoscere, tra i tanti attori della politica, quelli che la sostengono da questo o quello schieramento. Non fatevi ingannare. Occhio!..

Il filo invisibile della Creazione

Cito Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti e Vasto:
il Sabato ci mette in sintonia con la santità nel tempo: in questo giorno siamo chiamati a partecipare a ciò che è eterno nel tempo, a volgerci dai risultati della creazione al mistero della creazione, dal mondo della creazione alla creazione del mondo”. (*)
A tale proposito, giova ricordare che nelle Scritture:
- la Creazione é avvenuta in sei (6) giorni, più uno (1) dedicato al “Riposo”;
- il Sabato è il 6° giorno della Creazione, ebraico, di preparazione al 7°, quello in cui il Signore si compiace del Creato;
- l’uomo è creato affinché dia il giusto senso alla sua vita terrena; (**)
- l’uomo, trovandosi al “centro” del mondo creato, é a sua volta creatore del suo destino;
- nel cammino voluto dal Creatore, c'è un inizio (il “mattino” della Vita) e una fine (il Giudizio Universale).
Note:
(*) Dalla relazione tenuta a Genova, Palazzo Ducale, il 19.01.2011, dal titolo: “la creazione e l’origine del mondo”. (reperibile sul “Sole24Ore” del 23.01.2011).
(**) Con “uomo” va inteso indistintamente padre e figlio, vecchio e giovane, ricco e povero, bianco e nero, celibe e sposato, padrone e schiavo, vecchio e bambino, ecc. ecc..
08 maggio 2013
(da cosmopin.altervista.com in odore di chiusura)

Dal big - bang al “bosone”

La scienza moderna è da tempo impegnata a cercare le "origini" della materia cosmica, ovvero la materia nell'istante in cui si é formato il nostro Universo.
La più accreditata, tra le ipotesi che sono oggetto di studio, é quella che pone tale origine nello scoppio improvviso di energia termonucleare, il cosidetto "big – bang", a seguito del quale l’universo ha cominciato a prendere forma.
Il 4 luglio 2012 - strana data, per un evento a dir poco "strano" - utilizzando uno speciale acceleratore di particelle lungo una quarantina di km, i ricercatori sono riusciti a ricostruire i primi attimi immediatamente successivi al big – bang, giungendo a riconoscere la prima particella di materia cosmica, di cui peraltro si era già ipotizzata l’esistenza, appunto il famigerato “bosone”.
Ma, la scoperta è passata in sordina. In effetti, ci si aspettava qualcosa di più.
Gli scienziati hanno subito precisato che la ricerca non è conclusa. Servono altri sforzi e altri soldi.
L’obiettivo è sempre lo stesso: provare che la teoria del "big – bang" è valida.
Sperando che qualcosa, nel frattempo, esca fuori.
16 maggio 2013


(da cosmopin.altervista.com in odore di chiusura)

Fino a che punto é possibile prevedere i terremoti?

In base alle teorie che si fondano sull'astrologia, sarebbe possibile prevedere tutti quei fenomeni naturali che si possano associare con l'attività dei vari corpi celesti, in particolare il Sole e la Luna. A sostenere queste teorie a proposito dei terremoti, sono stati Bendandi, ad inizio secolo scorso, e Giuliani, con il terremoto che ha colpito l'Aquila nel 2009 (pagg. 70 - 71 de "L'Aquila 2009. La mia verità sul terremoto" di Giampaolo Giuliani - Ed. Castelvecchi Tazebao - 2009).
Mentre sono ancora difficili da prevedere quei fenomeni che scaturiscono dall'attività geologica propria del sottosuolo terrestre perchè possono intervenire altri fattori, spesso accidentali, come i fenomeni meteorologici.
La scienza ufficiale non è interessata a questi argomenti. In particolare, ignora del tutto la possibilità di osservare tali fenomeni naturali dal punto di vista zodiacale. Questo sistema invece consentirebbe di ampliare le conoscenze attualmente affidate ai soli sismografi.
E' questo il vero problema.
20 maggio 2013

da cosmopin.altervista.org (in via di chiusura?)

giovedì 6 giugno 2013

L'astrologia e la matematica celeste nell'osservazione dei fenomeni naturali

Ad occuparsi di terremoti, un tempo erano gli astrologhi matematici. L’esempio più lampante ce lo hanno consegnato gli astrologhi del XV° e XVI° secolo.

Come ricordava Enzo Barillà sulle pagine della rivista “Ricerca ‘90” (n° 54 - aprile 2003), gli studiosi avevano previsto un “diluvio” di proporzioni bibbliche nel mese di febbraio dell’anno 1524.

Ne abbiamo parlato (vedi il post "navigatori senza memoria" su questo blog) nel marzo 2013, osservando uno “stellium” di pianeti nel segno dei Pesci, simile a quello che gli astrologhi avevano palesato nel febbraio 1524.

Il “diluvio” non ci fu, ma la storia insegna che intervennero ben altri eventi in quegli anni: la fine dei Maya oltre oceano, le guerre e le pestilenze da noi, il “sacco” di Roma, Keplero, Copernico, Leonardo, Lutero, ecc.

Chi volesse approfondire l’argomento dal punto di vista astrologico aggiungerà, ai due temi sopra accennati, il tema astrale del cielo di Sendai, in Giappone, nel momento in cui aveva luogo l’evento più drammatico di questo inizio secolo, lo “tsunami” dell’11 marzo 2011.

Da notare, l’accumulo da Ovest degli astri cosidetti “maschili”, tra il segno dei Pesci e l’Ariete, con la quadratura della Luna a Nettuno.
 




Sembra che l’allineamento di forze cosmiche dello stesso segno si accompagni con altrettanti campi di forza agenti a livello della nostra superficie terrestre, come succede con il fenomeno delle maree nel ciclo solilunare.

Tali aspetti andrebbero monitorati per fare piena luce sui movimenti celesti e i corrispondenti fenomeni naturali terrestri di cui non si conoscono ancora le cause. 



sabato 25 maggio 2013

Federalismo, ... Kaputt !!!

Con l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, oggi muore la vecchia democrazia fondata sulla partecipazione del popolo al governo del paese e nasce la nuova democrazia sotto il controllo diretto delle fondazioni private, delle corporazioni, delle lobbies, dei clan e dei padroni.
 
Questo é il primo provvedimento politico del governo tampone in carica da qualche settimana. 

domenica 19 maggio 2013

Aurea Mediocritas contro Libertas

Un tempo, aurea mediocritas e libertas  erano le solide sponde in mezzo alle quali scorreva il grande fiume della politica italiana, la “patria” essendosi fatta da parte dopo il 2° conflitto mondiale.

La prima contava sulla "Forza del Popolo”, rappresentata da falce e martello (la falce rimanda alla Luna, che sta a significare appunto il “popolo”; il martello a Marte, la forza che genera lavoro e vita). La Libertas puntava alla “Croce”, intesa come suprema Autorità di fronte agli uomini e alle “cose terrene”.

Negli anni, l’Aurea Mediocritas giungeva all'apice con la super “Triade”, rappresentata da Giove (quercia), Luna (falce) e Marte (martello). Poi, inspiegabilmente, s’immolò nell’Ulivo (Athena), sembra per spirito di fratellanza, solidarietà e partecipazione, appunto i giusti ingredienti della mediocritas sopra accennata.

In campo avverso, la Libertas dello spirito (DC) si trasformava in movimento per la libertà di Silvio Berlusconi, prima, e per la libertà dal fisco e dalla magistratura, dopo.

Come tutti sanno, non c’é stata storia. Silvio ha vinto a piene mani, potendo contare anche sulle debolezze altrui.

A differenza del passato, in cui la "Croce" faceva la differenza, negli ultimi vent’anni, hanno prevalso varie componenti esterne come la P2, la curia, la vecchia gerarchia DC, le varie stragi, tangentopoli...
L’allegra “brigata” nulla avrebbe potuto fare contro una compagine cosi forte e coesa.

La questione è: può esserci la rivincita? Ce la farà l' aurea mediocritas a riprendere forza e battere la destra antagonista, sempre più organizzata ma non altrettanto coesa?

Ahimè, sembra impossibile!

Bisogna ancora toccare il fondo. E poi, forse, le cose cambieranno.


Pinio Romano           

martedì 14 maggio 2013

Italiani? brava gente!

Giove non ci poteva passare. A Mercurio, che aveva sfilato le pecore sotto il naso ad Apollo, chiedeva ragione di quel gesto. Suo figlio era pur sempre un dio, perché allora rubare al fratello?

La stessa domanda se la pongono oggi molti osservatori stranieri: perché gli italiani sono così mutevoli, al punto di sembrare inaffidabili?

Mercurio sembra aver risposto: io sono qui! (tre volte, come Berlusconi a Brescia) Ovvero, io sono qui e mi godo la vita! peggio per gli altri che non hanno questa opportunità.

L’italiano è un mercuriano, va capito. E’ un prototipo del segno dei “Gemelli”, governato da Mercurio, il dio – serpente dell’antichità, il dio con le ali ai piedi, fratello di Apollo (costui ricco e baciato dal Sole), ma anche il dio della metamorfosi, della prontezza nelle parole, dell’intuizione che fa nascere il compromesso e lo scambio, che sono alla fonte stessa della vita.

Tutto questo sotto la luce accecante del Sole. Di notte, Mercurio sembra un altro, ha paura della sorte, sa che nulla può sfuggire alla scure del tempo. Anche qui, Giove sembra dirgli: ma, cosa te ne importa, tu sei un dio! Mercurio diventa ieratico, una sorta di angelo a cui è stato affidato un compito “superiore”, che viene direttamente dalla gerarchia celeste.  

Berlusconi è un mercuriano all'ennesima potenza, con un vantaggio in più: la sorte, rappresentata astrologicamente da Venere, lo ha sempre aiutato.

Questi sono gli italiani: In fondo, brava gente!   

domenica 12 maggio 2013

Ai politici chiamati a rappresentare il popolo italiano


Egregi Signori
Siamo stufi delle menzogne, dei ricatti, dei brogli, di operazioni illecite, delle oscure manovre politiche, della vostra invadenza nella società civile, delle pressioni esercitate da correnti e fondazioni sull’attività politica, della finta democrazia elettorale, della compravendita e scambio di voti, della collusione con le organizzazioni criminali e mafiose.

Basta con la logica spartitoria, le concussioni, le mazzette, gli interessi privati nelle istituzioni pubbliche, la gestione sporca della vita pubblica improntata sulle imboscate, sui favori e sulle costrizioni, insomma basta con questa pagliacciata!   
Berlusconi (jeckill) e Renzi (hide) - rottamatore di politici “onesti” il primo, a sinistra come a destra; rottamatore dell’intero suo stesso partito, il secondo! Ora, é tempo che vi ritiriate! prima che sia troppo tardi

venerdì 26 aprile 2013

Sotto la pallida luce delle stelle

Dalla mitologia, dall’archeo-astronomia e dal mondo pan-esoterico possiamo trarre alcuni utili consigli.
 
Intanto, una domanda: come abbiamo fatto, noi esseri umani, a non estinguerci ?
Cosa ci ha impedito fino ad oggi di scomparire, assieme a tutti gli esseri viventi che si sono estinti nei millenni passati.
Contrariamente alle teorie di Darwin, noi ci siamo salvati perchè dotati di una proprietà che é caratteristica solo del genere umano: sappiamo accontentarci. Attraverso i secoli, siamo riusciti a mantenerci in equilibrio tra i lapilli che piovevano dal cielo e gli abissi in cui sprofondava la terra, unicamente perchè abbiamo perseverato nel mantenerci sobri. Altri esseri di matrice diversa, come i “titani” e i “demoni” - indotti per definizione a desideri irrefrenabili che scaturiscono dall’orgoglio gli uni e dall’avidità gli altri - hanno sempre dato luogo a scontri apocalittici, in cui si rinnovano le forze primordiali che permettono alla Natura di mantenere i suoi cicli.
Se questo meccanismo é cambiato ultimamente, significa che in campo, sono entrate altre componenti di cui é necessario avere consapevolezza: la più deflagrante é quella narcotica, con i suoi traffici illeciti; la seconda, ma non ultima, é quella legata ai veleni ambientali.
Fino ad oggi, ci siamo salvati. Nel prossimo futuro?  

lunedì 22 aprile 2013

Il mondo che vogliamo, imprevedibile e imponderabile.

“Ecco perché scrivo di terre condannate ... (dove) la realtà é tanto più incredibile di ogni finzione e riesce a creare mondi che l’immaginazione considererebbe improbabili”. (Saviano, “L’Espresso”, 4 aprile 2013).

I fatti che accadono sotto i nostri occhi, ogni giorno, nei quartieri di periferia come nelle aule parlamentari, dimostrano quanto sia inadeguato il nostro sistema socio-economico e politico.
Oggi, nella “repubblica delle idee”, si discutono i presupposti per una nuova concezione del vivere civile, in cui sia possibile coniugare il sapere soggettivo con i principi della ricerca scientifica, la ragione e la fede. La vera difficoltà sta nel concepire qualcosa di accettabile per tutti.
La vicenda di Napolitano, eletto primo cittadino per la seconda volta, dimostra che è proprio l’evento “imprevedibile”, che tutti temono - salvo poi considerarlo, con Edgar Morin, benefico e risolutivo, quando il corso degli eventi appare tanto disastroso e senza vie d’uscita (cfr: ci salverà forse l’imponderabile - “La Repubblica” del 2 gennaio 2013) - quello che ci salva, o ci fa ulteriormente sprofondare.

domenica 14 aprile 2013

Navigatori senza memoria

E’ questo il nostro principale pregio. Siamo pronti a “cadere” e subito dopo, ricominciamo da zero. Guardiamo agli ultimi decenni, ci siamo fatti guidare da persone incompetenti e poi, quando si è trattato di votare, li abbiamo confermati. Peggio di così...
Ma, se questo é un gioco che possiamo permetterci in politica, non aspettiamoci che funzioni anche in Natura. Qui le leggi sono ineludibili. Come sappiamo, tutto avviene secondo determinati cicli cosmici, di cui pochi hanno conservato memoria e conoscenza.
 
In questi ultimi mesi, le nostre carte astrali presentano alcuni aspetti molto simili a quelli dell'anno 1524. Ne abbiamo già parlato, a proposito di accumuli planetari, termine usato per evidenziare la congiunzione di un gran numero di astri in un segno zodiacale (Stellium).

Ecco come appariva il cielo di Firenze, il 5  febbraio di quell’anno, al crepuscolo:
Abbiamo scelto il cielo di Firenze perché in quegli anni, grazie ai Medici, Michelangelo, ecc. la città era il centro della cultura universale.

Gli astrologhi avevano previsto per il 1524 un diluvio di proporzioni bibbliche. La questione aveva fatto discutere la comunità di astrologhi, come notava Enzo Barillà sulle pagine della rivista “Ricerca 90” di Ciro Discepolo (n° 53/2003).
Sappiamo che, a quel tempo, i dotti astrologhi non avevano il quadro astrale completo, quello appunto riportato a lato, perchè i pianeti cosidetti lenti: Urano, Nettuno e Plutone, non erano stati ancora scoperti.

Ma, un fatto è certo: anche incompleto il quadro astrale era foriero di eventi straordinari a livello mondiale. La presenza di tanti astri nel segno dei Pesci, allineati lungo l’asse di congiunzione passante per il centro della Terra, non era forse tale da prevedere un diluvio, ma qualcosa di unico doveva ugualmente succedere a livello mondiale: il risveglio delle coscienze, la revisione dei processi cognitivi, la rivoluzione delle idee e dei principi. Non a caso, fu quello il tempo di Lutero, Cartesio, Leonardo, Copernico, Galileo, Michelangelo, Keplero, ecc.  In quegli anni si assiste alla fine della civiltà Maya, alla fine del Rinascimento; si gettano le basi della nuova cultura illuministica che avrà in Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Marsilio Ficino, i suoi più convinti paladini.

Andando ai giorni nostri, il 10 marzo corrente anno, guardando il cielo di Roma al crepuscolo abbiamo osservato alcune analogie con il cielo del 1524. Cosi appariva il quadro astrale:  
Le analogie più singolari sono Plutone in Capricorno, Nettuno e lo “stellium” in Pesci. Quanto basta per comprendere il risveglio delle coscienze che caratterizza il tempo attuale.

Due papi, la crisi economica e politica mondiale, la mancanza di lavoro, le guerre in atto e quelle annunciate fanno sì che l’uomo moderno debba avere molto coraggio e sangue freddo. Non ci sarà un diluvio, ma occorre molta cautela.

Occorre sostenere il cambiamento, dare spazio al nuovo che avanza anche se appare sconcertante.

venerdì 12 aprile 2013

A proposito di "micro-cosmo"

"Repetita iuvant":

sabato, 18 dicembre 2010

Ora o mai più


Con il tempo, la sensibilità umana verso i fenomeni naturali si è spenta.     
Che cosa si é perso negli ultimi decenni, per non dire secoli, a proposito della nostra conoscenza dei fenomeni naturali ?

Al contrario della memoria, attraverso la quale esprimiamo ciò che di noi esseri viventi vogliamo trasmettere al mondo esterno, la coscienza è ciò che del mondo esterno, ancora ignoto, si riflette su di noi.  Per comprendere meglio questo concetto, occorre innanzi tutto riconoscere che esiste un livello “superiore” di conoscenza dei fenomeni naturali, ormai inaccessibile alla scienza moderna cosi detta elementare, fondata su metodi deterministici (vedi principio di causa ed effetto). Questo livello di conoscenza, acquisito grazie a studi millenari fondati su osservazioni empiriche, permette di stabilire un’equazione tra l’essere e il tempo che è, ancora oggi, dominio esclusivo della scienza astrologica.
Si tratta di studi superiori, che non tutti oggi sono in grado di comprendere perché un tempo, se ne occupavano solo le grandi menti, mentre oggi se ne occupano “tutti”, compreso maghi e ciarlatani, e “nessuno”. Inoltre, da qualche secolo, gli uomini di Scienza e di Chiesa si sono (inspiegabilmente) arroccati contro qualsiasi approccio di tipo “relativista”, che non risponda ai canoni moderni, per cui si preferisce ignorarne del tutto l’esistenza.

In realtà, la scienza non può accedere a questo livello di conoscenza semplicemente perché vi ha rinunciato, dopo Galileo e Maxwell. Cosicché, continuando ad ignorare il contenuto scientifico di queste antiche dottrine, perdiamo contatto con la realtà, quella impalpabile della notte, dell’altra metà del cielo, della nostra stessa natura microcosmica e così via.
 
Nel momento in cui l’Astrologia naturale doveva essere trattata non più dai papi e dai nobili, bensì dal popolo, la continuità di pensiero su questi temi si è interrotta.

E’ come viaggiare senza sapere a che punto siamo. Il problema non è se sia giusto o sbagliato ma, se sia ancora possibile recuperare il tempo sinora perduto.

postato da: pinio alle ore 17:02 | link | commenti
categorie: matematica celeste, astrologia naturale, etologia cosmica      "



Nota: questo post venne pubblicato dall'autore su "Splinder", portale web di giovani bloggers, chiuso inspiegabilmente nel 2011.  

martedì 26 marzo 2013

Stelle e Destino

A proposito di “perché credere nelle stelle?”, (LaRepubblica, "D", 23.3.2013)
mi occupo di astrologia naturale da più di 30 anni. Vivo a Roma, sono ingegnere, ho svolto attività professionale in Italia e all’estero; attualmente, sono a riposo per cui posso dedicarmi a tempo pieno alla mia materia preferita.  
Abbiamo dimenticato che tra noi e la terra (micro-cosmo), da una parte, e le stelle (universo cosmico) dall’altra, c’é una relazione (e un destino comune?) che, in passato, era oggetto di studio. Già, in passato... Quando, a differenza di oggi, gli astrologhi conoscevano la natura attraverso i suoi 4 elementi fondamentali (Tolomeo), il principio di uguaglianza e simultaneità, insito nello Zodiaco celeste (che è la base stessa della dottrina astrologica), il dualismo delle forze (Empedocle), l’attività degli astri attraverso i segni zodiacali (vari autori), il confronto con l’attività terrestre e quella umana (Paracelso), le leggi esatte del sistema cosmico (da Aristotele* a Keplero, Galileo, Newton* ed Einstein*) ecc. ecc. 
Gli astrologhi “moderni”, in particolare quelli che si dedicano agli oroscopi, non sono edotti della materia: essendo in maggioranza sensitivi, azzardano previsioni ad uso e consumo di un pubblico generico, con risultati accettabili. D’altra parte, nessuno scienziato “moderno” si é preso la briga di raccogliere l’eredità degli studiosi che lo hanno preceduto. Anzi, in alcuni casi, si sono giudicate come superate alcune vecchie teorie, che la fisica quantistica ha riabilitato. 
Conclusioni: può esistere la libertà, senza conoscenza? Lo chiedo al filosofo. A mio parere, no! Se si ferma la conoscenza, si restringe la nostra libertà. Torniamo allora ad occuparci delle stelle per completare gli studi cosi sapientemente portati avanti nel corso dei secoli.
Occorre stabilire l’esatta simmetria del nostro sistema cosmico. Ci possiamo arrivare solo con l’astrologia naturale, divenuta nel frattempo una “matematica celeste”, ossia lo strumento di comparazione tra le diverse componenti dell’universo. La scienza moderna non può farcela, in quanto elude le stesse relazioni tra gli “enti”, limitata com’é dalla geometria cartesiana.  
Il destino esiste, quello che dobbiamo fare non é scoprire quale sia - ce lo dirà presto il nostro DNA - ma, dobbiamo essere consapevoli delle regole che agiscono dentro e fuori di noi e del nostro pianeta: la vera Scienza é quella che si occupa di ciò che ancora non conosciamo.  
ing. Giuseppe Romano 

venerdì 8 febbraio 2013

Intanto, i cinesi festeggiano il nuovo anno

Domani, sabato, prima della Luna Nuova, prevista per domenica, inizia l'anno del Serpente.
Se ci riferiamo al nostro calendario, nominalmente entra il "2014". Ciò è dovuto allo scostamento esistente tra i segni astrologici, corrispondente con i diversi fusi orari d'Europa ed Asia. Anche se poi lo chiamiamo "2013", per facilitarci la vita.

AUGURI A TUTTI I CINESI PER UN FELICE ANNO NUOVO !!!

sabato 2 febbraio 2013

Dopo L'Aquila, la polemica non si placa


 Meglio restare una notte fuori casa inutilmente, come é successo in Garfagnana, che restare in casa e crepare, come successe all’Aquila” afferma ,oggi,  Francesco Merlo sulla prima pagina di "Repubblica”. E poi “... Allo stesso modo il passaggio dell’uragano Irene non distrusse New York evacuata nell’agosto del 2011. Ma la prudenza, a New York come in Garfagnana, rimane una virtù anche se l’apocalisse poi non arriva e tutti tirano un sospiro di sollievo”.
Il prefetto Gabrielli, capo della protezione civile, é laconico: “abbiamo passato la giornata di giovedi a discutere su come dare la comunicazione di una possibile nuova scossa” (sempre su “Repubblica”).
Attenti: non se vi fossero i motivi tecnici sufficienti per ritenere probabile una nuova scossa, ma cosa dire alla popolazione. Capirete, dopo l’Aquila é un problema non da poco!

Una questione di dettaglio, insomma.

L’abbiamo scampata, questo é l'importante. Ma, a differenza di Merlo, io non mi sento affatto sollevato.
Anzi, auspico che si faccia chiarezza, una volta per tutte, sulle teorie pseudo scientifiche avanzate in passato (ad esempio Bendandi e Giuliani), sulla base delle quali - non scordiamolo -furono previsti dei terremoti, che poi puntualmente si verificarono. Che poi é il motivo dell’attuale impasse in cui la scienza é inesorabilmente caduta.  

Occorre che si abbandonino i pregiudizi - questo si! incomprensibili, caro Gabrielli - nel tentativo di superare i limiti attuali incentrati su modelli statistici, rivelatisi più volte fallaci.
Chi non se la sente, faccia un passo indietro.    

domenica 27 gennaio 2013

il dibattito sui terremoti: sono prevedibili?

Botta e Risposta tra i sismologhi dell’INGV e la RAI
dopo “PRESADIRETTA” di R. Iacona

La lettera dei sismologhi:

Presa Diretta del 20 gennaio – Cosa abbiamo da dire

 

Gentile dott. Iacona,
abbiamo seguito con attenzione la puntata di ieri sul processo ai sette partecipanti alla riunione della CGR del 31 marzo 2009.
Ci spiace constatare che la ricostruzione proposta non è stata obiettiva ed è lesiva della nostra immagine di ricercatori al servizio della società. Gli esperti intervistati sono principalmente testimoni dell’accusa e hanno dimostrato una visione preconcetta e basata su giudizi formulati solo a posteriori, oltre ad aver detto delle cose scientificamente non vere.
Dire che i forti terremoti sono sempre preceduti da sciami è falso (il vulcanologo Stoppa). Nessuno dei maggiori terremoti italiani del ‘900 è stato preceduto da uno sciame. Del resto, interpellare a questo proposito un vulcanologo è una scelta poco appropriata all’importanza del tema.
Far credere che un modello di pericolosità a 10 o 50 anni, valido su aree di centinaia di chilometri (quello della dottoressa Rotondi del CNR), sia utilizzabile localmente per azioni pratiche di riduzione dell’esposizione è sbagliato e pericoloso. Peraltro non è nemmeno vero che i risultati di questi studi e di altri simili siano nascosti chissà dove, dal momento che una ricerca su internet o una telefonata vi avrebbe permesso di trovarli, oggi come anni fa, sul nostro sito web e negli archivi della Protezione civile a cui vengono sempre consegnati.
Si potrebbe andare avanti con le affermazioni di Del Pinto, che ha parlato impropriamente di “crescita della magnitudo”. E così via.
Queste argomentazioni scientifiche forse interessano poco a chi è tenuto, come voi, a rispettare la cronaca. Ma non possiamo non notare che tra i tanti esperti italiani di terremoti, non coinvolti nel processo e di chiara fama internazionale, avete scelto un vulcanologo, una statistica e un funzionario della Protezione civile molisana.
Inoltre, durante il processo vengono fatte affermazioni pericolose e fuorvianti, che voi avete giustamente riportato senza però sottolinearne la gravità: dire che il problema dei terremoti in Italia non sono le case che crollano e che la riduzione della vulnerabilità degli edifici è inutile (lo si legge nelle motivazioni) è fuorviante e, questo sì, profondamente irresponsabile. Come non ci stanchiamo di ripetere da sempre, e come confermano i colleghi giapponesi e americani e qualunque altro esperto in materia abbiate voglia di sentire, è proprio la prevenzione sugli edifici lo strumento principale di riduzione del rischio simico.
Infine, respingiamo con fermezza le accuse di essere “servi del potere”. Servitori dello Stato, sì. Servi del potere, no. Soprattutto respingiamo con forza la definizione di “braccio armato della Protezione Civile“, nel senso negativo del termine come lascia intendere la trasmissione. Chiediamo la rettifica di questa affermazione.
L’INGV è un Istituto di ricerca che in base alla Legge (la 225 del 1992 e il DLgs 381/1999) è “componente del servizio nazionale della protezione civile” e opera “in regime di convenzione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile“. Di questo delicato compito siamo responsabilmente consapevoli e fieri. In questo ambito operiamo da sempre per migliorare le conoscenze sui terremoti e sul nostro territorio e per sensibilizzare la popolazione. I dati prodotti dalle nostre reti di monitoraggio e i risultati dei progetti che abbiamo portato avanti in tanti anni sono sempre stati resi pubblici. E sono da sempre a disposizione di chi ha il compito di fare scelte politiche e di far rispettare le norme antisismiche.
Ci teniamo ancora una volta a precisare che i sismologi presenti alla riunione della CGR hanno fatto il loro dovere presentando tutti i dati disponibili, e che una chiara distinzione dei ruoli sarebbe necessaria: Giulio Selvaggi non solo non faceva parte della CGR, non era mai stato convocato alla riunione, non ha partecipato alla conferenza stampa (come del resto Boschi), non ha firmato il verbale. Una sentenza che lo accomuna a chi aveva un chiaro ruolo politico è a nostro parere di cittadini una sentenza ingiusta e preoccupante.
Cordiali saluti,
seguono i nomi dei firmatari, sismologi dell’INGV.

La risposta di Riccardo Iacona ai ricercatori dell’INGV:


Gentili sismologi dell’INGV …, voi sostenete che PRESADIRETTA ha leso la vostra "immagine di ricercatori al servizio della società". Quando, dove, come? Dove mai avete trovato una sola parola detta da noi o da un intervistato che parli male dell’INGV o del vostro lavoro? Impossibile trovarla perché non è mai stata detta. Neanche nella requisitoria del PM e neanche nelle motivazioni della sentenza di condanna del giudice B., …Non è l’INGV che è stato sul tavolo degli imputati, non è la scienza come si continua a sentire ancora da parte di qualcuno degli imputati, in particolare Enzo Boschi ad essere stata processata, sono delle persone. … Potete essere in disaccordo con la sentenza e con le motivazioni della sentenza, ma non potete prendervela con noi che l’abbiamo raccontata, spiegando al grande pubblico come si è arrivati a quella sentenza. … Passiamo adesso alle vere e proprie imprecisioni che riscontro nella vostra lettera. Voi dite che noi abbiamo sentito come testimoni dell’accusa delle persone che “hanno detto delle cose scientificamente non vere”, … poi proseguite dicendo che noi “tra i tanti esperti italiani di terremoti, non coinvolti nel processo e di chiara fama internazionale…” che avremmo potuto sentire, abbiamo invece scelto “un vulcanologo, una statistica e un funzionario della Protezione civile molisana.” Il “funzionario della Protezione civile molisana”, e immagino che con questa definizione non volevate sottolineare una tara o una diminutio in quanto funzionario molisano, gestisce una Rete Simica Regionale realizzata e finanziata proprio mediante una Convenzione tra il Servizio per la Protezione Civile del Molise e il Centro Nazionale Terremoti dell'INGV e comunque noi lo abbiamo intervistato in quanto aveva partecipato alla Commissione Grande Rischi come testimone, stava lì, ha sentito tutto, ha riferito tutto e poi è andato al processo a raccontarlo e secondo voi l’oscuro funzionario della protezione civile “molisano” non aveva diritto di parola? E chi aveva secondo voi diritto di parola per sapere che cosa si sono detti in quella riunione, durata un’ora e il cui verbale è uscito fuori una settimana dopo la riunione, a terremoto avvenuto?

Passiamo a quella che voi chiamate la “statistica”, … Voi dite “far credere che un modello di pericolosità a 10 o 50 anni, valido su aree di centinaia di chilometri (…), sia utilizzabile localmente per azioni pratiche di riduzione dell’esposizione è sbagliato e pericoloso. Peraltro non è nemmeno vero che i risultati di questi studi e di altri simili siano nascosti chissà dove, dal momento che una ricerca su internet o una telefonata vi avrebbe permesso di trovarli, oggi come anni fa, sul nostro sito web e negli archivi della Protezione civile a cui vengono sempre consegnati.”. Intanto non capiamo perché dovrebbe essere sbagliato e addirittura pericoloso conoscere la probabilità di accadimento anche long-term, cioè nell'arco di anni-decenni, di una scossa?

La scelta delle azioni pratiche spetta alla Protezione Civile, la Commissione Grandi Rischi deve fornire le conoscenze scientifiche tra cui anche le probabilità di accadimento. Fa parte dell’analisi del rischio, che è, lo ricordiamo, un dovere della Commissione in quanto Organo Consultivo della Protezione Civile, sancito nel suo statuto e previsto per legge. Oltretutto, fornire tale probabilità è una delle 'recommendations' date dalla International Commission on Earthquake Forecasting for Civil Protection voluta dall'allora Presidente del Consiglio dopo il terremoto de L'Aquila per fare il punto della situazione in Italia. Esattamente quello che ha fatto la Dottoressa R. col suo lavoro. Precisiamo che tutte queste ricerche sono state commissionate da Enti pubblici e finanziate con soldi pubblici: se l’INGV pensa che non servano a niente, che siano addirittura pericolose, per quale motivo allora le commissiona, visto che ci risulta che il lavoro della Dottoressa R. è stato finanziato appunto dall’Ingv in convenzione con la Protezione Civile? Poi, …ecco cosa ci ha scritto (ndr la dottoressa R. del CNR) a proposito dell’importanza degli studi statistici nell’ambito della previsione dei terremoti : “I modelli probabilistici da me utilizzati sono applicati in tutti i Paesi sismici del mondo. Sulla competenza di matematici-statistici in campo sismologico citiamo solo i due più noti, il professor Vere-Jones, padre del modello stress-release che modella le scosse principali, noto e usato in tutto il mondo e professore della Victoria University of Wellington e il professor Ogata Y.Y. a cui si deve il modello ETAS, usatissimo per la modellazione di scosse secondarie (aftershocks) in tutto il mondo, Italia inclusa, direttore dell'Institute of Statistical Mathematics,a Tokyo, oltre a essere Leader dello Statistical Seismology Research Group, Prediction and Knowledge Discovery Research Center, Giappone. In Paesi come Giappone, Russia, Nuova Zelanda statistici di professione collaborano attivamente in campo Sismologico, come conferma anche il matematico e geofisico di fama internazionale Y.Y. Kagan (“Modelling Critical and Catastrophic Phenomena in geoscience. A Statistical Physics Approach, 2006” ). Infine, rimandiamo a quanto scritto e ribadito recentemente dal neozelandese GNS SCIENCE, l’istituto per la ricerca sulla comprensione dei pericoli legati ai terremoti e per la riduzione del rischio, riconosciuto a livello internazionale. L’istituto richiede ai ricercatori precise competenze statistiche (con tanto di laurea), proprio per il contributo fondamentale che tale disciplina può dare allo studio della sismologia. Sul punto,poi, che gli studi della Rotondi erano pubblicato sul vostro sito, mi sorge spontanea una domanda, perché non sono tirati fuori in quella riunione del 31 marzo 2009? Se tali studi probabilistici fossero stati citati, sono convinto che gli aquilani avrebbero dormito sonni meno tranquilli.

Chiuso il capitolo “statistica” passiamo al povero “vulcanologo”, …, accusato di aver detto secondo voi una corbelleria e cioè che “i forti terremoti sono sempre preceduti da sciami”. Ecco cosa dice S. dopo aver letto la vostra lettera : “Tutti e tre i principali terremoti distruttivi L'Aquila, 1461, 1703, 2009 (M 6.5, 6.6 e 6.2, rispettivamente) hanno avuto scosse premonitrici anche molto sensibili (Guidoboni et al., 2012). I terremoti del 1762 e 1950 (Gran Sasso) hanno avuto magnitudo inferiore e non sono comparabili in quanto sappiamo che il numero e la durata di una sequenza sismica è proporzionale alla scossa principale. In aggiunta, il terremoto del 1950 e quello del 1915 (Avezzano) sono stati generati da fonti completamente indipendenti rispetto al 1461, 1703 e 2009.

… Infine, voglio ricordare le parole che il vostro ex presidente Enzo Boschi ha consegnato alla nostra inviata Lisa Iotti, dicendo sostanzialmente che quella riunione (ndr: quella del 31 marzo 2009) nulla aveva di scientifico, sarebbe dovuta durare molto di più e la sua sensazione netta era che fosse servita a Bertolaso per fugare dubbi e timori legati alle dichiarazioni del tecnico Giuliani, ve le ricordate? Poco più che una farsa, insomma. Se era questa la convinzione di Boschi perché il giorno dopo non ha chiamato tutti i media e ha detto quello che pensava. Perché non l’ha fatto? Ci sarà l’appello, gli imputati avranno modo di difendersi e dovranno smontare cose molto concrete, come le dichiarazioni di Bertolaso che abbiamo fatto sentire e che ha detto che da mesi la comunità scientifica lo rassicurava e dovranno dimostrare che quella stitica riunione di poco meno di un’ora aveva svolto la funzione per cui era stata convocata. Altro che attacco alla scienza !

Grazie

 

mercoledì 23 gennaio 2013

La fine che non è una fine


Nel paventare la fine di un ciclo, che poi non arriva - ultimo, in ordine di tempo, quello legato al calendario Maya - noi esseri umani vogliamo in realtà dimostrare che siamo esseri superiori, in quanto riusciamo a sopravvivere alla fine preconizzata.
Questo espediente, evidentemente, ci serve per esorcizzare la nostra innata paura di fronte ad ogni e qualsivoglia “fine”: non essendosi manifestata, possiamo tirare avanti senza patemi. Ma, non elimina il problema, che si ripresenterà infatti a distanza di tempo.
Una fine che non é una fine, dunque, per scacciare le nostre paure.

La scienza non si esprime, se non per dichiarare che alcuni fenomeni naturali, come i terremoti, non sono prevedibili.
Allora, non c’é soluzione, ci teniamo le nostre paure e chi vivrà, vedrà.

A proposito, la giustizia non la pensa come la scienza. Con sentenza di 1°, i giudici dell’Aquila hanno condannato gli scienziati, ritenuti colpevoli per aver tranquillizzato la gente, nell’aprile del 2009, prima che la scossa sismica distruggesse mezza città.
Il punto non é se sono prevedibili, ma cosa dire alla gente.

Nasce spontanea una sola domanda: conviene insistere nell’ignoranza, o é meglio ripartire da zero, ossia dalla “matematica celeste”, quella che avrebbe potuto diventare l’astrologia naturale, dopo Galileo Galilei, e … finì com'è finita.

giovedì 10 gennaio 2013

Tecnici o croupiers?

A noi italiani piace il gioco, inutile negarlo.
Al punto che scegliamo dei veri croupiers, a gestire la politica come fosse un tavolo verde. Craxi era molto bravo in questo ma, oggi sarebbe superato da una moltitudine di eccellenti professionisti. Tutti insigni "professori" che, al momento giusto, ti sanno sfilare i soldi dal piatto.
Meditate gente!