Atti del 1° Congresso Internazionale di Astrologia - Venezia 1994


Dall’Astrologia il progetto per una nuova Scienza -
di Giuseppe Romano

Quando è iniziato lo studio degli astri, più di 4000 anni fa, doveva servire per trarre suggerimenti ed auspici dall’osservazione dai fenomeni naturali, un potere che veniva riconosciuto a pochi “eletti” che per questo venivano chiamati sacerdoti.
Vista come Scienza, l’Astrologia trae invece origine dai Greci. Infatti, a quei tempi i filosofi, gli scienziati e gli astrologhi arano un tuttuno e avevano appunto il compito di interpretare il significato più profondo dei fenomeni naturali.
Per brevità, ricordiamo Empedocle e Tolomeo. Empedocle (IV° Sec. a.C.) fu il primo a de1ineare in modo estremamente chiaro e completo la teoria dei 4 elementi, che rappresenta come sappiamo la base sulla quale poggia la nostra dottrina astrologica. Inoltre, fu il primo a considerare ogni fenome­no naturale come risultato della contrapposizione e della alternanza tra forze uguali e di segno opposto, per le quali adoperò i termini di forza dell’Amore e forza della Discordia, concetti ripetuti con lo stesso significato, la forza-giorno e la forza-notte, da  Dane Rudhyar (1).
Tolomeo fece di più: scrisse il 1° trattato teorico-pratico di Astrologia, il Tetrabiblos  inserendovi le teorie che provenivano dalla Caldea e dalla Mesopotamia, appena conquistate dai Greci.
L’Astrologia venne quindi considerata Scienza fino ai tempi di Galileo, del quale si. è detto moltissimo grazie anche ad una preziosa, quanto oramai famosa, testimonianza offertaci da Grazia Mirti (2).
Galileo, modificando la visione generale della realtà, determinò il sovvertimento dei valori e dei principi considerati sino ad allora universali. Fu questa l’occasione per molti di speculare sul suo pensiero nel tentativo di dare alla Scienza e all’Astrologia un colpo mortale (3); in realtà si determinò da un lato la nascita della moderna scienza sperimentale e dall’altro il passaggio dell’Astrologia dalla Scienza all’Arte.
Oggi come allora possiamo affermare che vi sia un’intima corrispondenza tra l‘attività planetaria ed i fenomeni natu­rali o “eventi” che fanno parte della nostra vita. Bastereb­be osservare che la nostra esistenza è connaturata ad una particolare condizione di equilibrio cosmico, determinata dalla posizione - sempre variabile ma congruente con l’ordi­namento cosmico generale - che ad ogni istante la Terra as­sume rispetto al Sole e alla Luna e naturalmente rispetto agli altri corpi celesti. Ora, se è vero che questa attività della Terra è determinante ai fini della nostra vita, si de­ve ugualmente ritenere che questa stessa vita non sia indipendente e slegata da tutto ciò che avviene al di fuori del nostro pianeta. In poche parole, possiamo dire che tutte le attività, sia quelle cosmiche che quelle umane, facciano parte di uno stesso ordinamento e siano sottoposte alle stesse leggi naturali.
Nell’interpretazione delle leggi che regolano i fenomeni naturali non possiamo affidarci ad un’idea di casualità.
Ammesso che alcuni avvenimenti possano avere origine dal “caso”, si svolgono poi secondo regole o meccanismi naturali che non sono affatto casuali. Non possiamo certo esplorare tali realtà, spesso a noi sconosciute, con i criteri deterministici della scienza tradizionale, e tanto meno accet­tare teorie più o meno scientifiche che poi non sono verificabili (Big-Bang o Big-Crunch?), o se lo sono, non vengono confermate sperimentalmente (campi morfogenetici, gravità quantistica, stringhe cosmiche).
Con i nostri studi e le nostre cognizioni astrologiche siamo in grado di contribuire, con ipotesi alternative, alla ricerca di una teoria cosmologica definitiva. Occorre chiarire innanzitutto quelli che sono i meccanismi legati ai processi ciclici naturali. Un esempio può essere dato dal così detto fenomeno della precessione degli equinozi, legato all’oscillazione dell’asse terrestre (Fig.1). Secondo gli scienziati, questo fenomeno produrrebbe, tra qualche migliaio di anni, un’inversione delle stagioni. Questa teoria ci pare azzardata dal momento che le stagioni hanno inizio e termine non in un punto qualsiasi dello spazio ma in determinati punti fissi ed invariabili dell’orbita ter­restre, ai quali corrispondono - che tale orbita si ripeta regolarmente o meno - determinati segni zodiacali considerati anch’essi fissi ed invariabili. Possiamo invece ipotiz­zare che l’eventuale moto precessionale della Terra possa in realtà determinare non lo spostamento delle stagioni e dei segni zodiacali ma una variazione infinitesimale della durata del giorno. In questo caso non sarebbero i segni zodiacali a doversi “adattare” al nostro calendario ma esattamente il contrario.
La vita è regolata quindi da ritmi cosmici collegati all’attività dei pianeti, che viene considerata rispetto ad un unico sistema di riferimento - quello tropico e siderale insieme - costituito dalle ben note costellazioni zodiacali disposte sul piano dell’eclittica.
Da questo punto di vista, il modello al quale facciamo riferimento è quello tolemaico di Tycho Brahe, ancora oggi il più idoneo, giacché deve rappresentare non la geometria delle masse o il moto reale dei pianeti, ma la vita stessa del Cosmo così come appare dal nostro punto di osservazione. Anzi, è l’unico modello che permette di raffigurare le atti­vità cosmiche in una dimensione spazio-temporale che ci è propria e di coglierne direttamente tutti gli aspetti che vogliamo.
In questa lettura, non serve trascendere la realtà, né gravarla con il. peso dell’ermetismo. basta allargare la visuale sul mondo in modo da comprendere gli astri e tutto ciò che appartiene alla Natura. Sappiamo, per fare un esempio, che le maree sono legate al ciclo solilunare soltanto per averlo osservato direttamente, ed allo stesso modo abbiamo potuto apprendere tutti quei meccanismi naturali che oggi conosciamo.
Questo ci porterà a scoprire che la vita stessa è espressione di forze che si contrappongono e si susseguono in un ciclo perenne in continuo rinnovamento, mentre tende al raggiungimento di una condizione di equilibrio, che non è quasi mai definitiva. Tra l’attività dei pianeti e la vita umana, tra macro e microcosmo si realizza così una connessione “bipolare” (4) fatta di collegamenti dinamici che risiedono tutti nella struttura stessa della materia (Fig.2A), come avviene tra le 4 par­ticelle elementari - i protoni, i neutroni, i neutrini e gli elettroni - che caratterizzano la struttura dell’atomo.
Un’ultima notizia. Recentemente la Scienza ha chiuso il conto dei Quark, le sub-particelle che costituiscono il nucleo dell’atomo: sono 12, suddivisi in 4 gruppi di 3. La Figura 2 B mostra i (+) 6 quark che hanno dato origine alla materia, ai quali vanno aggiunti i (-) 6 quark, gli stessi, corrispondenti all’antimateria.
Si tratta di un grande risultato dal punto di vista scientifico ed è curioso notare la straordinaria corrispondenza tra i 12 Quark ed i 12 Segni dello Zodiaco (Fig.3 e seguente).
Alle soglie del terzo millennio, per l’Astrologia si apre allora una prospettiva diversa: formare una nuova corrente di pensiero che sappia dare, attraverso l’osservazione e l’analisi dell’attività cosmica nel suo insieme, risposte soddisfacenti alle questioni che riguardano la complessità e l’imprevedibilità della materia. La Natura è ancora tutta da scoprire, spetta all’Astrologia il compito di indagare sulla vita del Cosmo, per saperne di più sulla vita dell’uomo.

Note:
(1)           Dane Rudhyar, I Segni Astrologici, Astrolabio 1988
(2)           S. Foglia e G. Mirti, Astrologica Nonulla di Galileo in Linguaggio Astrale n. 88, 1992
(3)           Galileo Galilei, Sulla libertà della Scienza... a cura di M. Montinari. Introduzione di E. Bellone, Theoria 1983
                Galileo Galilei, Il  Saggiatore, a cura di E. Bellone, Teknos 1994
(4)           G. Romano, Astrologia e Scienza in Linguaggio Astrale n. 94, 1994



  








1 commento:

  1. Il disegno esposto in fondo al testo, come le stesse figure, non sono state riprodotte nei documenti ufficiali del congresso, pazienza. Sono assai felice di averlo fatto nel 2017, a distanza di 23 anni, in occasione della celebrazione dell'Anno Mondiale dell'Astrologia, ampiamentne ricordato sui social, @cosmopin

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