martedì 26 marzo 2013

Stelle e Destino

A proposito di “perché credere nelle stelle?”, (LaRepubblica, "D", 23.3.2013)
mi occupo di astrologia naturale da più di 30 anni. Vivo a Roma, sono ingegnere, ho svolto attività professionale in Italia e all’estero; attualmente, sono a riposo per cui posso dedicarmi a tempo pieno alla mia materia preferita.  
Abbiamo dimenticato che tra noi e la terra (micro-cosmo), da una parte, e le stelle (universo cosmico) dall’altra, c’é una relazione (e un destino comune?) che, in passato, era oggetto di studio. Già, in passato... Quando, a differenza di oggi, gli astrologhi conoscevano la natura attraverso i suoi 4 elementi fondamentali (Tolomeo), il principio di uguaglianza e simultaneità, insito nello Zodiaco celeste (che è la base stessa della dottrina astrologica), il dualismo delle forze (Empedocle), l’attività degli astri attraverso i segni zodiacali (vari autori), il confronto con l’attività terrestre e quella umana (Paracelso), le leggi esatte del sistema cosmico (da Aristotele* a Keplero, Galileo, Newton* ed Einstein*) ecc. ecc. 
Gli astrologhi “moderni”, in particolare quelli che si dedicano agli oroscopi, non sono edotti della materia: essendo in maggioranza sensitivi, azzardano previsioni ad uso e consumo di un pubblico generico, con risultati accettabili. D’altra parte, nessuno scienziato “moderno” si é preso la briga di raccogliere l’eredità degli studiosi che lo hanno preceduto. Anzi, in alcuni casi, si sono giudicate come superate alcune vecchie teorie, che la fisica quantistica ha riabilitato. 
Conclusioni: può esistere la libertà, senza conoscenza? Lo chiedo al filosofo. A mio parere, no! Se si ferma la conoscenza, si restringe la nostra libertà. Torniamo allora ad occuparci delle stelle per completare gli studi cosi sapientemente portati avanti nel corso dei secoli.
Occorre stabilire l’esatta simmetria del nostro sistema cosmico. Ci possiamo arrivare solo con l’astrologia naturale, divenuta nel frattempo una “matematica celeste”, ossia lo strumento di comparazione tra le diverse componenti dell’universo. La scienza moderna non può farcela, in quanto elude le stesse relazioni tra gli “enti”, limitata com’é dalla geometria cartesiana.  
Il destino esiste, quello che dobbiamo fare non é scoprire quale sia - ce lo dirà presto il nostro DNA - ma, dobbiamo essere consapevoli delle regole che agiscono dentro e fuori di noi e del nostro pianeta: la vera Scienza é quella che si occupa di ciò che ancora non conosciamo.  
ing. Giuseppe Romano