venerdì 12 aprile 2013

A proposito di "micro-cosmo"

"Repetita iuvant":

sabato, 18 dicembre 2010

Ora o mai più


Con il tempo, la sensibilità umana verso i fenomeni naturali si è spenta.     
Che cosa si é perso negli ultimi decenni, per non dire secoli, a proposito della nostra conoscenza dei fenomeni naturali ?

Al contrario della memoria, attraverso la quale esprimiamo ciò che di noi esseri viventi vogliamo trasmettere al mondo esterno, la coscienza è ciò che del mondo esterno, ancora ignoto, si riflette su di noi.  Per comprendere meglio questo concetto, occorre innanzi tutto riconoscere che esiste un livello “superiore” di conoscenza dei fenomeni naturali, ormai inaccessibile alla scienza moderna cosi detta elementare, fondata su metodi deterministici (vedi principio di causa ed effetto). Questo livello di conoscenza, acquisito grazie a studi millenari fondati su osservazioni empiriche, permette di stabilire un’equazione tra l’essere e il tempo che è, ancora oggi, dominio esclusivo della scienza astrologica.
Si tratta di studi superiori, che non tutti oggi sono in grado di comprendere perché un tempo, se ne occupavano solo le grandi menti, mentre oggi se ne occupano “tutti”, compreso maghi e ciarlatani, e “nessuno”. Inoltre, da qualche secolo, gli uomini di Scienza e di Chiesa si sono (inspiegabilmente) arroccati contro qualsiasi approccio di tipo “relativista”, che non risponda ai canoni moderni, per cui si preferisce ignorarne del tutto l’esistenza.

In realtà, la scienza non può accedere a questo livello di conoscenza semplicemente perché vi ha rinunciato, dopo Galileo e Maxwell. Cosicché, continuando ad ignorare il contenuto scientifico di queste antiche dottrine, perdiamo contatto con la realtà, quella impalpabile della notte, dell’altra metà del cielo, della nostra stessa natura microcosmica e così via.
 
Nel momento in cui l’Astrologia naturale doveva essere trattata non più dai papi e dai nobili, bensì dal popolo, la continuità di pensiero su questi temi si è interrotta.

E’ come viaggiare senza sapere a che punto siamo. Il problema non è se sia giusto o sbagliato ma, se sia ancora possibile recuperare il tempo sinora perduto.

postato da: pinio alle ore 17:02 | link | commenti
categorie: matematica celeste, astrologia naturale, etologia cosmica      "



Nota: questo post venne pubblicato dall'autore su "Splinder", portale web di giovani bloggers, chiuso inspiegabilmente nel 2011.  

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