E' difficile oggi interpretare i fenomeni che appartengono al mondo della Natura. Un tempo, questi fenomeni erano visti in una prospettiva cosmologica; oggi, invece, non c'è nessuno che se ne occupi. La scienza ha orizzonti indefiniti e quantistici, tutti peraltro ancora da indagare.
Non tutti, è notizia di questi giorni che l'INFN sta studiando l'opportunità di utilizzare il "radon" nella ricerca legata alla prevenzione dei terremoti, una fenomenologia che nel 2009, proprio Giuliani, oggi defunto, aveva rilevato e poi sperimentato con il terremoto che ha distrutto L'Aquila.
Sappiamo come è finita. Ne abbiamo parlato ampiamente, in questo blog (post pubblicato il 22/10/2012) e su twitter @cosmopin
Addetto agli esperimenti nel laboratorio nucleare del Gran Sasso in Abbruzzo, Giampaolo Giuliani aveva previsto il terremoto sulla base delle sue osservazioni sul "radon", che registrava con tutti i dettagli, giornalmente. Una casualità? forse. Tuttavia, non era affatto casuale che le dilatazioni osservate sul "radon" fossero accompagnate da un'incredibile coincidenza con alcuni aspetti del ciclo solilunare, anche questo inpeccabilmente osservato e trascritto da Giuliani nei suoi appunti.
Il tutto è pubblicato su di un libretto che rimane nella storia dell'astrologia naturale, prima ancora che nei laboratori di fisica nucleare: "L'Aquila 2009: La mia verità sul terremoto", ed. Castelvecchi Tazebao, 2009 (vedi pagg. 70-71). La Scienza (quale?) è dunque in ritardo sulla materia cosmica (di qualche secolo, direi).
Questo gap non ce lo possiamo permettere.
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