domenica 29 novembre 2020

90 anni fà la scoperta di Plutone, l'ultimo pianeta del ns sistema solare

Dopo essere stato scoperto, nel 1930, gli fu attribuito il nome "Plutone". 

E' il governatore dell'Ariete e dello Scorpione, anche (e soprattutto) dopo che, nel 2006, gli astronomi e gli astrofisici di mezzo mondo lo hanno declassato a pianeta nano!

In appresso, l'intervento di Maria Cristina De Sanctis, astrofisica e planetologa, nella sua partecipazione a "Maestri", la trasmissione condotta da Edoardo Camurri su Rai3. Da non perdere! ecco il link:

Da "Maestri" Rai3: C'è vita sugli altri pianeti? 

lunedì 7 settembre 2020

Dante e le sue 3 sfere

Ne ha parlato il prof. Carlo Rovelli, noto fisico quantistico e divulgatore, a mani basse, di fisica moderna, a "quantestorie-Rai3", imperdibile! In appresso il link per rivedere la puntata condotta da Corrado Augias. 

Dal "nulla" filosofico al "vuoto" cosmico, passando per le 3 sfere, una nell'altra!

Dante Alighieri, un fisico quantistico? 

domenica 19 luglio 2020

A proposito di solstizi

Ecco la foto scattata il 21 giugno 2020, alle ore 13.12 legali, alla meridiana di S. Maria degli Angeli.

Il fenomeno attira un pubblico sempre più numeroso; una trentina circa, in questa occasione, di curiosi e turisti.  

Eppure, i segni zodiacali posti lungo la meridiana ai primi del 1700, sono la dimostrazione di quello che, ancora oggi, la stessa meridiana rappresenta: lo strumento più semplice per osservare l'attività del nostro pianeta sul piano dell'eclittica solare, attività che viene appunto scandita attraverso il passaggio del Sole giornaliero e annuale nel cielo zodiacale e sui segni astrologici.


L'evento quest'anno è coinciso con la Luna Nuova in Cancro, ai primi gradi. Lo dico a chi è appassionato di oroscopi.   

venerdì 12 giugno 2020

Il mestiere di Astrologo: Luisa De Giuli (1939 - 2017)


Lo spunto per dire due parole in memoria di Luisa De Giuli (Bologna 26/12/1939 - Roma, 01/2/2017) mi è stato offerto dalla lettura del suo ultimo libro dal titolo “Matematica Stellare”, edizioni Armenia - 2016.

Ho visto e conosciuto Luisa in occasione di qualche conferenza e nei pochi incontri romani sui temi astrologici. L’apprezzavo per la generosità, unita ad una consapevolezza che è assai rara da parte di chi si professa “astrologo”. La sicurezza, che mostrava con umiltà a tutti, era giustificata da tanti anni di onorato mestiere.

Ecco, la questione è proprio questa: chi oggi, puo’ definirsi astrologo? Luisa lo era a pieno merito. Il suo libro è in una certa misura il suo testamento. Lo dice in modo chiaro e netto, attraverso le stelle, i tarocchi, la gnosi, ... lei sentiva di poter cogliere in anticipo e con esattezza matematica l’evento clou nella vita dei personaggi famosi. In altre parole, Lei era a tutti gli effetti una veggente.

Lo è in generale chi presenta aspetti tra Nettuno e i due luminari. Infatti, Lei è nettuniana (il suo astro guida è esaltato in 12a casa, oltre che stimolato dall’opposizione di Marte). 

Con altri aspetti della Luna, ad esempio con Venere, Urano, Saturno o Plutone, l’approccio al tema cambia, la chiave di lettura è orientata verso l’indirizzo karmico o junghiano, nell’introspezione anzicché nel pragmatismo. Non ci deve stupire questa varietà di indirizzo, piuttosto ci sorprende l’ignoranza dei media su temi cosi tanto a lungo discussi e rivisitati.

Concludo con il quadro delle direzioni primarie elevate il 1° febbraio 2017. A Luisa sarebbe piaciuto “vedere” il suo tema astrale, eretto nell'ultimo istante della sua vita. Nel circolo esterno, si vede bene l’arco del Medio Cielo sul suo Nettuno radix, e nel circolo interno, il suo tema di nascita, rettificato di conseguenza alle ore 0.33 (da 0.40) del 26/12/1939.

Addio Luisa. Grazie di tutto quanto hai saputo trasmettere agli astrologhi di tutto il mondo.

Giuseppe A. Romano

       

domenica 24 maggio 2020

Il tempo? per la fisica quantistica, non serve

L'idea di "tempo fisico", ossia il tempo legato al movimento della Terra intorno al suo asse polare e al suo percorso lungo l'ellittica intorno al Sole, è inconciliabile con le teorie quantistiche.

Le argomentazioni a sostegno di questa teoria sono di Lucia Votano e Vittorio Lubicz tratte da "Maestri", Rai3 e Carlo Rovelli  da Youtube. Li trovate su questo blog, tra i link esposti sul banner a destra, in fondo.

Buon divertimento! 

sabato 18 aprile 2020

2020, è l'anno zero del coronavirus?



Nel colloquio tra Zagrebelsky, costituzionalista, e Vineis, epidemiologo, condotto da Francesca Sironi  su L’Espresso n. 16 del 12 aprile 2020, traspare tutto lo scoramento dovuto alla pandemia che dal 20/02/2020, sta sconvolgendo il nostro paese. Questo perché non si vedono soluzioni, né sotto il profilo normativo, né sotto il profilo tecnico-ambientale.  

Eppure di pandemie ne abbiamo avute tante, dalla notte dei tempi. Stesso discorso per terremoti, inondazioni, eruzioni, tsunami, cicloni, incendi ed altro, ossia gli eventi disastrosi che vanno ripetendosi con impressionante assiduità. Ecco, stupisce che oggi, in piena globalizzazione, ci possano essere delle lacune tanto enormi nella comprensione dei fenomeni naturali, soprattutto a livello micro-cosmico.

Non c’è, infatti, consapevolezza circa i meccanismi che regolano l’attività negli strati più alti della superficie terrestre. Siamo con gli occhi puntati su Marte, in cerca di acqua e di vita, ma dimentichiamo che Marte, il Sole, la Luna e via discorrendo, ossia tutti gli “astri” visibili a occhio nudo, sono stati oggetto di studi astrologici millenari.

Tutto ciò accadeva quando l’astrologia era considerata ancora una scienza. Se dovessi fissare una data, direi fino a inizi del 1700, come preludio alla scoperta di Urano, il primo degli astri non visibili a occhio nudo. Il nome lo dice: l’astro governa il mutamento nel cielo e negli spazi eterei, attraverso il “fluido” che consegna al Tempo il suo carattere universale.

In quegli anni, l’astrologia viene ufficialmente bandita. E tuttavia, se andiamo a vedere, le mappe astrali sono sempre le stesse, ultramillenarie; gli astri sono pure gli stessi, anzi di più, se aggiungiamo quelli non visibili a occhio nudo, oltre a Urano (1780), Nettuno (1840) e Plutone (1930); infine, i segni astrologici, sono ultrasecolari; dunque, l’astrologia naturale non è cambiata.

La dottrina affonda le proprie radici nei testi Tolemaici, in particolare i 4 volumi dedicati agli elementi naturali, il “Tetrabiblos”, ai quali via via si aggiungono richiami che spaziano da Eraclito, Empedocle ed Esiodo a Paracelso. L’apice si raggiunge con Tiko Brahe, Copernico, Giovanni Keplero, e poi Galileo, Campanus, Regiomontanus ecc. ecc.

La bibliografia è ricca di studi e ricerche in campo astrologico. Tra gli autori italiani di oggi, cito Enzo Barillà, Grazia Mirti e Giuseppe Bezza.  

Il senso di tali ricerche è stato completamente rimosso, con la conseguenza che oggi siamo del tutto ignari circa le relazioni esistenti tra le forze e gli elementi, e quindi impreparati di fronte ai cataclismi naturali, in massima parte causati da una condizione di instabilità, che tende ad evolvere fino a reggiungere un nuovo equilibrio tra le forze agenti a livello microcosmico.

Nulla di cio’ che accade in Natura è casuale, c’è una spiegazione a tutto. L’astrologia non serve a “prevedere” i fenomeni nel momento in cui l’equilibrio tra i vari enti è irrimediabilmente compromesso, occorrono ben altre competenze adeguate a questo compito. Serve a dare in tempo reale una caratterizzazione specifica delle forze in gioco, al punto che se ne possano intuire le cause e di conseguenza prevedere i possibili effetti.

L’approccio astrologico di fronte ad una materia cosi complessa, è qui semplificato in due articoli, il primo dal titolo “L’astrologia e la matematica celeste nell’osservazione dei fenomeni naturali”, pubblicato su questo blog il 06/06/2013, e il secondo dal titolo “Navigatori senza memoria” pubblicato il 14/04/2013.

Il 20/02/2020 si è verificato uno stellium di pianeti in Capricorno, che richiama una configurazione similare, rilevata nel marzo 2013, vedi “Navigatori senza memoria“. Questo permette di considerare come possibile data di inizio del coronavirus la concentrazione anomala di pianeti appunto emersa nel 2013.

Quanto sopra, nel momento in cui si sta discutendo se il virus non sia stato creato in laboratorio.


Giuseppe A. Romano


mercoledì 5 febbraio 2020

Quali sono i limiti della scienza?

E' difficile oggi interpretare i fenomeni che appartengono al mondo della Natura. Un tempo, questi fenomeni erano visti in una prospettiva cosmologica; oggi, invece, non c'è nessuno che se ne occupi. La scienza ha orizzonti indefiniti e quantistici, tutti peraltro ancora da indagare.

Non tutti, è notizia di questi giorni che l'INFN sta studiando l'opportunità di utilizzare il "radon" nella ricerca legata alla prevenzione dei terremoti, una fenomenologia che nel 2009, proprio Giuliani, oggi defunto, aveva rilevato e poi sperimentato con il terremoto che ha distrutto L'Aquila. 

Sappiamo come è finita. Ne abbiamo parlato ampiamente, in questo blog (post pubblicato il 22/10/2012) e su twitter @cosmopin

Addetto agli esperimenti nel laboratorio nucleare del Gran Sasso in Abbruzzo, Giampaolo Giuliani aveva previsto il terremoto sulla base delle sue osservazioni sul "radon", che registrava con tutti i dettagli, giornalmente. Una casualità? forse. Tuttavia, non era affatto casuale che le dilatazioni osservate sul "radon" fossero accompagnate da un'incredibile coincidenza con alcuni aspetti del ciclo solilunare, anche questo inpeccabilmente osservato e trascritto da Giuliani nei suoi appunti. 

Il tutto è pubblicato su di un libretto che rimane nella storia dell'astrologia naturale, prima ancora che nei laboratori di fisica nucleare: "L'Aquila 2009: La mia verità sul terremoto", ed. Castelvecchi Tazebao, 2009 (vedi pagg. 70-71). La Scienza (quale?) è dunque in ritardo sulla materia cosmica (di qualche secolo, direi). 

Questo gap non ce lo possiamo permettere.