Viaggiando nella piccola "navicella" che, tra gioie e dolori, ci conduce alla meta, ci facciamo spesso cogliere dal dubbio: sarebbe stato diverso il nostro destino, se avessimo detto questo o quello, fatto questo o quello, scelto questo o quello? ecc. Il dubbio rimane ovviamente senza risposta, dato che nessuno puo’ tornare indietro per verificare le diverse opzioni.
La matematica celeste ha un punto di vista molto più allargato: la nostra navicella viaggia in uno spazio-tempo caratterizzato da 4 direzioni primarie, corrispondenti ai 4 elementi tolemaici. La prima direzione essendo associata ad una realtà presente e tangibile, quindi visibile ad occhio nudo, possiamo definirla "Hic et Nunc"; di conseguenza, le altre 3 vanno associate alle tre “accezioni” simultanee e complementari della stessa realtà, cioé "Ultra", "Extra" e "Citra" (ulteriore, esteriore e inferiore).
La prima (Hic et Nunc) viene cosi a costituire l'attimo aureo, ascendente della luce diurna, la seconda (Ultra) il culmine della luce notturna, la terza (Extra) l'attimo ascendente della luce notturna e l'ultima (Citra) il culmine della luce diurna, dove i termini “diurna” e "notturna" si riferiscono alle due opposte metà del cielo.
Dette “accezioni” mutano con il moto continuo e costante del nostro pianeta, sono pertanto osservabili ad ogni istante attraverso il sitema zodiacale costruito sui ben noti 12 segni astrologici.
Dette “accezioni” mutano con il moto continuo e costante del nostro pianeta, sono pertanto osservabili ad ogni istante attraverso il sitema zodiacale costruito sui ben noti 12 segni astrologici.
La "sorte" è dunque la linea di congiunzione tra le differenti "accezioni" dello spazio-tempo sopra accennate, le quali necessitano della matematica celeste per essere comprensibili a tutti.
La scienza è da tempo arenata sullo "spazio curvo", sui buchi neri, sui bosoni e, per ultimo, sulle onde gravitazionali. in altre parole, vaga nel buio più profondo. La sola speranza è che si faccia piazza pulita dei pregiudizi e, senza perdere tempo, si costruiscano le basi per la nuova ricerca adatta alla complessità della moderna globalizzazione.
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