domenica 29 gennaio 2012
sabato 28 gennaio 2012
Questo è il mio saluto a Splinder ... ciao a tutti
2012, vogliamo parlarne?
Si fa un gran parlare di cataclismi naturali, soprattutto oggi alle porte del 2012, l’anno fatidico in cui (non è una novità) sarebbe prevista la fine del mondo. Come nel 1999, quando si aspettava con l’anno 2000 il blackout mondiale.
Innanzitutto, i cataclismi sono prevedibili? Gli scienziati moderni hanno sempre negato qualsiasi corrispondenza di tipo astrale, ma non hanno mai fornito spiegazioni plausibili circa le cause di tali fenomeni.
Un tempo erano gli astrologhi matematici ad occuparsene. Mettendo a frutto una dottrina costruita in molte migliaia di anni, gli astrologhi matematici riuscivano a “scoprire” la natura delle forze in campo, da quelle cosmiche a quelle meteorologiche.
Eseguendo semplicemente una “scansione” del quadro zodiacale, traevano le informazioni utili per stabilire eventuali corrispondenze con le varie posizioni dei corpi celesti, in particolare le opposizioni, le quadrature e gli accumuli planetari.
Orbene, sulla scorta delle effemeridi relative all’anno 2012, possiamo essere certi che il giorno 12.12.2012 non succederà nulla.
Dal punto di vista astrologico son altre le date da bollino rosso per l’Europa, ad esempio il 12.01.2012, in ragione di alcuni aspetti tra Terra, Luna e altri pianeti. Questo naturalmente non è sufficiente per lanciare un allarme. Non è detto che certa attività planetaria dia necessariamente luogo a determinati disastri naturali, le cause possono essere anche altre, quali ad esempio termo meccaniche e geomagnetiche. Infine, tra le sciagure “naturali”, vanno considerate anche quelle “prodotte” dall’uomo, come Cernobyl, le torri gemelle dell’11.9.2001, il crollo dei mercati finanziari, ecc.
Qui vogliamo solo far presente che l’elemento cosmico non può essere escluso a priori dall’analisi di tali fenomeni. Bisognerebbe anzi cominciare ad affrontare le emergenze naturali, partendo proprio dai dati astrologici. Ciò che conta, infatti, è stabilire in quale misura coincidano gli eventi cosmici, e quale sia la loro influenza oltre ai fenomeni già noti come le maree e le macchie solari.
Ha cominciato Galileo e lì ci siamo fermati. Sarebbe ora di ricominciare la discussione.
postato da: pinio alle ore 10:45 | link | commenti
categorie: matematica celeste
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"in Senegal"
giovedì 26 gennaio 2012
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On – Off … il segreto è tutto qui!
On – Off ovvero Acceso / Spento.
“Acceso” significa guardare al futuro con fiducia, affrontare gli ostacoli senza timori, battersi per un obiettivo o una condizione di vita migliore. “Spento” vuol dire credere che la propria situazione non possa migliorare nel tempo, quindi guardare indietro per non ricadere negli stessi errori, soprassedere o remare contro, abbandonarsi al destino.
On ed Off sono “operativi”, l’uno nei confronti dell’altro, per legge di Natura. L’opzione non è volontaria. Ciascun essere umano interagisce con il mondo esterno, trovando il proprio equilibrio nella giusta alternanza di “acceso / spento”. Le due opzioni coesistono come il (+) e il (-), la luce e l’ombra, l’amore e l’odio, la verità e la menzogna, in ogni creatura umana.
In che modo? In Natura, esiste una doppia visuale, quella “levante” (o ascendente) in direzione dello Zenit e quella “ponente” (o discendente) in direzione del Nadir. A causa di questo doppio “orientamento”, ciascuno interagisce con il mondo esterno, attraverso il proprio “essere” oppure il proprio “non-essere”.
“Non - essere”, si badi bene, non è passare nell’Aldilà, nell’eterno, perché tutto resta come prima. Vuol dire “cadere” per poi “risorgere” di nuovo, come fa il Sole ogni giorno nel suo moto apparente, toccando una volta lo Zenit e l’altra il Nadir.
Sorgendo e cadendo, noi siamo continuamente accesi o spenti. E’ la nostra Natura, non è un segreto. Questo meccanismo vale per tutti gli esseri umani, indistintamente.
E’ bene, secondo me, esserne consapevoli.
Anche se l’”orientamento”, che assumiamo nel corso della nostra vita, varia ad ogni istante, noi siamo per così dire unici. Ma, ci portiamo indietro un grosso limite, una sorta di “difetto” di fabbricazione: non sappiamo distinguere quale delle due (o più) direzioni in cui ci siamo orientati, è reale oppure inventata.
Ci muoviamo tra realtà e finzione, cercando tutte le volte di nascondere la nostra difficoltà a riconoscere l’una o l’altra.
Essendo unici, sappiamo che per noi, in fondo, sono la stessa cosa.
Consecutio Temporum
Dopo la "cricca" lombardo-sicula, un altro potere forte si affaccia al governo dell'Italia (dopo tanti anni di "esilio"), con il beneplacito di tutti.
E' stato un vero colpo da maestro, che solo il Presidente della nostra Repubblica poteva mettere a segno. Una "boccia al volo", spettacolare!
Ma, questo non è il governo del Presidente.
Non è nemmeno un governo tecnico, allora cos'è?
ore 13.24 : nasce il 1° Governo Monti
A Monti il nostro più sincero "in bocca al lupo"!
Confermo tuttavia quanto avevo già pronosticato tempo fa: questo Governo durerà fino al 29 Aprile 2012.
il principio di tutte le cose
Ha ragione Talete, quando afferma che il principio di tutte le cose materiali é l’Acqua. Infatti, tale assunto nasce dall’antica credenza secondo la quale l’Acqua era la linea di confine del mondo, dove tutto “si annulla” e tutto “comincia”.
L’Acqua é insieme “inizio” (pioggia = vita) e “fine” (il mondo sommerso, Atlantide).
Questo dualismo trova la sua estrinsecazione più naturale nell’Uno, principio indivisibile di tutte le cose, che conduce all’Alto, al Superiore. Dando per scontata la famosa regola di Ermete Trismegisto (“ciò che sta in alto, sta in basso e ciò che sta in basso, sta in alto”), tale principio, che dimora quindi nel fondo del cielo (“Imum Coeli), è “radicato” nel Cancro, segno d’Acqua, il quale appunto comincia nel solstizio d’estate, all’afelio (a sta per “fuori”, lontano, ed elio sta per Fuoco).
Detto questo, su un punto siamo tutti d’accordo: se inizio e fine coincidono, vige l’eterno. Eterno é dove tutto ha inizio, questo é anche il motivo per cui tutto finisce.
Attenti pero! se é vero che i filosofi esistevano 4 secoli prima dei cristiani, come ricorda Severino, é bene anche ricordare che gli astrologhi esistevano 20 secoli prima dei cristiani e 16 secoli prima dei filosofi.
A rappresentare l’eterno é il “Ciclo” intero della Natura, non il “passaggio” attraverso quel dato luogo, elemento o categoria dell’essere. Attenti soprattutto a non invertire i termini, se infatti diciamo: “eterno é dove finisce il tutto”, inteso come aldilà, usciamo dai confini della Scienza.
L’Acqua é insieme “inizio” (pioggia = vita) e “fine” (il mondo sommerso, Atlantide).
Questo dualismo trova la sua estrinsecazione più naturale nell’Uno, principio indivisibile di tutte le cose, che conduce all’Alto, al Superiore. Dando per scontata la famosa regola di Ermete Trismegisto (“ciò che sta in alto, sta in basso e ciò che sta in basso, sta in alto”), tale principio, che dimora quindi nel fondo del cielo (“Imum Coeli), è “radicato” nel Cancro, segno d’Acqua, il quale appunto comincia nel solstizio d’estate, all’afelio (a sta per “fuori”, lontano, ed elio sta per Fuoco).
Detto questo, su un punto siamo tutti d’accordo: se inizio e fine coincidono, vige l’eterno. Eterno é dove tutto ha inizio, questo é anche il motivo per cui tutto finisce.
Attenti pero! se é vero che i filosofi esistevano 4 secoli prima dei cristiani, come ricorda Severino, é bene anche ricordare che gli astrologhi esistevano 20 secoli prima dei cristiani e 16 secoli prima dei filosofi.
A rappresentare l’eterno é il “Ciclo” intero della Natura, non il “passaggio” attraverso quel dato luogo, elemento o categoria dell’essere. Attenti soprattutto a non invertire i termini, se infatti diciamo: “eterno é dove finisce il tutto”, inteso come aldilà, usciamo dai confini della Scienza.
da non dimenticare...
La gran ventura è rendersi conto che c'è un sapere non smentibile, più radicale di quello scientifico, che afferma l'eternità di ogni cosa, situazione, stato del mondo
Emanuele Severino (Oltrepassare – Adelphi, 2007)
Emanuele Severino (Oltrepassare – Adelphi, 2007)
Le “idee”… sappiamo che vengono dal cielo stellato, per sostenere il nostro bisogno di libertà
Le idee sono dunque fatte della stessa materia di cui si compone il firmamento, essenzialmente “etere”.
Calandosi nella materia vivente (H, O, C, N, …), le idee si manifestano attraverso il “logos”, principio naturale di “scambio”.
A questo punto, si moltiplicano e si propagano, conservando la memoria della loro origine e la consapevolezza della loro destinazione.
In questo processo, non ci sono un inizio e una fine, una partenza e un arrivo, ci sono solo “percorsi guidati”, immodificabili. Alcuni più evidenti di altri, perché lasciano il segno.
“Idea” è dunque il “principio” della complessa attività umana, laddove il “fine” è semmai la procreazione, allo scopo di garantire la continuazione della vita.
Sbagliato pensare che l’idea si possa produrre o riprodurre a nostro piacere e volontà. L’idea è libera e indipendente, per questo è anche imprevedibile. La si può evocare attraverso il sogno e le altre forme di conoscenza.
In questo senso, le idee esprimono la vera “forza” del genere umano, ben rappresentata peraltro dalla carta N.° 11 dei Tarocchi.
- Memo per il giorno 11/11/'11
A scanso di equivoci ...
La realtà è un groviglio di “idee” rivestite di forma e di sostanza, in modo non casuale; nel senso di esserlo a volte dell’una, a volte dell’altra, o di entrambe.
Chi se ne occupa?
"Da una più meticolosa analisi dei dati ci siamo accorti che nel passaggio al perielio, il punto di minima distanza dal Sole, nella sua orbita di rivoluzione, la Terra subisce dal sistema Sole - Luna un'attrazione gravitazionale delle masse più intensa che nel periodo in cui Terra e Luna si trovano all'afelio, il punto di massima distanza dal Sole, ossia in estate: nei mesi invernali, insomma, c'è una maggiore concentrazione di radon rispetto al periodo estivo. (ndr.: questo, ovviamente alle nostre latitudini e longitudini).
... l'andamento del flusso del radon era strettamente associato all'effetto marea prodotto dalle fasi lunari sulla Terra: nel periodo di luna piena si aveva sempre la massima concentrazione di radon, (di quella) misurata in superficie nel periodo di luna nuova.
Ciò che appare molto evidente è la dilatazione e la compressione, seppur minima, cui viene sottoposto l'intero pianeta." (cfr.: pagg. 70 - 71 de "L'Aquila 2009. La mia verità sul terremoto" di Giampaolo Giuliani - Ed. Castelvecchi Tazebao - 2009).
Un tempo, di questi argomenti se ne occupavano gli astrologhi "matematici".
Oggi, chi se ne occupa?
dove sta il marciume ?
Se guardiamo ai fatti con più attenzione, scopriamo il marciume dappertutto: nel teatrino della politica, nelle beghe di salotto, nei meandri dell’informazione, … dovunque. Il "potere" ha distrutto, con l’alienazione e/o privatizzazione delle industrie pubbliche (un tempo sane) e società di servizi (le famose galline dalle uova d'oro), la nostra capacità di produrre lavoro e quindi ricchezza.
Nel contempo, il paese è stato inondato di macchinette mangiasoldi, dove la gente s’impoverisce senza speranza. In Grecia, forse, i soldi sono finiti tutti in lotterie. Ma, non bastano per pagare i maggiori costi della nuova politica, fatta d’illusioni a buon mercato e false promesse. Il tutto con il beneplacito dei mass-media, sempre più lontani dalla realtà, asserviti a questa o quella "casta", complici ignari, tutti indistintamente, dell’attuale degrado civile e sociale.
Allo stato attuale, non servono idee nuove, basterebbe mandare a casa i politici disonesti, a servizio del crimine organizzato, e i politici qualunquisti, attaccati alle loro poltrone con la colla, i quali beneficiano della loro carica per inquinare i processi e lo sviluppo. Una vana speranza!
Perciò, prima che sia troppo tardi, occorre che il Presidente della nostra amata Repubblica si faccia carico delle sue responsabilità.
il malessere della politica
Il mondo politico è gravemente malato. Le persone fisiche che se ne occupano, dai tempi di Craxi ad oggi (Scilipoti e compagni), sono troppo impegnati a costruire menzogne, fabbricare illusioni, promettere la risoluzione di tutti i problemi. In realtà, tutti tengono a conservare la propria sudatissima poltrona, anche a costo di trascinare nel baratro l'economia di un intero paese. Non è solo un decadimento etico, il collasso delle istituzioni è il segno di una grande confusione che sta investendo tutti i settori della società: in crisi sono i media, i servizi, i mercati, le scuole, il mondo del lavoro.
Al momento, non c'è che il Presidente della Repubblica a dover prendere delle decisioni, che ora non sono più procrastinabili.
Le aspettiamo, e speriamo bene!
Se non ora, quando
... «A questo punto - proseguono dai laboratori del Gran Sasso - i neutrini lasciano il tunnel e continuano il loro percorso nella roccia terrestre, che per loro è come se non esistesse, ovvero non costituisce per loro un ostacolo. I neutrini compiono così i 730 km in linea retta dentro la roccia fino ad arrivare al laboratori del Gran Sasso».
«Una volta arrivati nei laboratori sotto il Gran Sasso, alcuni neutrini - spiegano ancora gli esperti- vengono intercettati dall'esperimento Opera. I neutrini, infatti, urtano contro i «mattoncini» fatti di piombo e lastrine fotografiche dell'esperimento Opera e, alcuni di essi, interagendo con il piombo, producono altre particelle cariche che lasciano le loro tracce nelle lastrine fotografiche ed in altri rivelatori dell'esperimento».
«Questo -concludono gli esperti- è il percorso che ha consentito agli scienziati di poter "vedere" e misurare la velocità raggiunta dai neutrini che stanno facendo parlare, in queste ore, la comunità scientifica di tutto il mondo».
N.B.: Estratto dal comunicato del Ministero della Pubblica Istruzione, (non più)reperibile su www.istruzione.it/web/ministero/cs230911
solo neutrini, nulla di più
Nei giorni scorsi, il web è impazzito a seguito della notizia secondo la quale, alcuni neutrini "superveloci" avrebbero transitato in un fantomatico tunnel tra la Svizzera e il Gran Sasso, ad una velocità superiore a quella della luce!
Oggi, su LaRepubblica, la doccia gelata: il settantanovenne premio Nobel Sheldon Lee Glashow avanza il sospetto che siano stati commessi "errori sperimentali".
Peccato! sui neutrini, per ora, chiuso l'argomento! ma, restano i bosoni, i tachioni ... nulla è perduto, coraggio!
Alla prossima ...
Oggi, su LaRepubblica, la doccia gelata: il settantanovenne premio Nobel Sheldon Lee Glashow avanza il sospetto che siano stati commessi "errori sperimentali".
Peccato! sui neutrini, per ora, chiuso l'argomento! ma, restano i bosoni, i tachioni ... nulla è perduto, coraggio!
Alla prossima ...
Lo ZODIACO ... Che meraviglia !!
Alla fine di questo mese, ritorna l’ora solare! finalmente.
Nei trascorsi sei mesi, abbiamo vissuto come se stessimo in Grecia!
Questo perché lo “spostamento” in avanti di un’ora delle lancette dei nostri orologi ci ha fatto dislocare al fuso orario che segue il nostro.
Or dunque, cosa vuol dire vivere per sei lunghi mesi con un orologio che segna un tempo “sfasato”, seppure di un’ora?
Mentre aspettiamo la risposta soprattutto dai biologi, guardiamo il problema dal lato filosofico.
In teoria, è come se ci spostassimo, restando dove siamo. Nella pratica succede che, in regime di ora legale, ad ogni attimo, il nostro tempo “presente” (quello dell’orologio) è di fatto il nostro tempo “remoto”. Annulliamo cioè il presente, spostandolo fisicamente “indietro”.
Trattandosi di una semplice “ora”, la questione è meno importante di quanto si possa immaginare. Lo sarà un po’ di più a Torino, un po’ meno a Bari.
Eppure, in un certo qual modo, ne risente il nostro stile personale di vita.
Sta di fatto che, dal punto di vista astrologico, questo artificio comporta una modifica provvisoria al nostro quadro zodiacale. In altre parole, si sposta l’Ascendente e quindi si muovono i settori della nostra personale domificazione astrologica. Pazienza!
Oltre a spostare le lancette del nostro orologio, dovremmo quindi aggiornare anche il nostro tema zodiacale. Con il ritorno dell’ora solare, le cose si rimetteranno a posto.
Da notare che il problema dello “sfasamento” lo troviamo anche nel conto degli anni.
Chi vive in Asia, ad esempio, vive il tempo come se fosse “avanzato” rispetto a chi vive in Europa e in America. Non a caso, gli asiatici rappresentano la civiltà forse più antica del pianeta, mentre gli americani rappresentano il tempo più “recente”. Gli asiatici ci “precedono” nel ricevere la luce del Sole e il buio della notte, noi “precediamo” gli americani.
Per facilitare i calcoli, abbiamo “uniformato” il conto degli anni, festeggiamo cioè lo stesso “capodanno” in Europa, in Asia e nel mondo. Questo però non significa che stiamo festeggiando lo stesso “anno”. Data la rotazione della Terra intorno al suo asse, noi veniamo sempre “dopo” gli Asiatici e “prima” degli Americani.
Se quindi oggi, in Europa, siamo nel 2011, gli Asiatici sarebbero nominalmente già nel 2012 (dallo scorso febbraio), anziché nel 2011 come noi, mentre gli Americani sarebbero appena nel 2010, e non nel 2011 come noi.
Così stanno le cose. Lo sappiamo perchè lo Zodiaco è il nostro cronografo universale: la più bella “invenzione” (e non una semplice “scoperta” come l’aspirina!) che l’uomo sia riuscito a portare a casa dall’inizio dei tempi, grazie proprio all’Astrologia, e grazie anche ai numerosi uomini di Chiesa, che ne coltivavano la dottrina fino a qualche tempo fa.
Una dottrina che, lo ricordiamo, si è tramandata dai Caldei a Tolomeo, da questi a Tiko Brahe, a Keplero e Galileo, fino ai nostri giorni, con alcuni piccoli “ritocchi”, dovuti alla scoperta di pianeti lontanissimi come Urano, Nettuno e Plutone, non visibili ad occhio nudo.
dulcis in fundo, il festivalfilosofianatura
Scendono ora in campo, in mezzo a cotanto sfacelo nazionale, i filosofi "naturisti".
A Modena, Sassuolo e Carpi, una kermesse di 3 giorni da ... incubo! altre notizie su www.festivalfilosofia.it
Ahimé, dispiace constatare che mancano gli astrologhi matematici.
Eppure, la Natura non é fatta solo di prati verdi e colline in fiore, ci sono anche i cieli stellati. A meno che non si voglia far passare Esiodo, Empedocle, Tolomeo, Aristotele ... per filosofi tout-court.
Pure stavolta, dunque, i 4 Assi di Picche (Aria), Fiori (Acqua), Cuori (Fuoco) e Quadri (Terra) ... restano nel mazzo.
Alla prossima
nel riduzionismo, il germe stesso della menzogna
Cédric Villani, classe 1973, matematico (medaglia Fields nel 2010), da un’intervista su “laRepubblica” di oggi:
“ I modelli sono ciò su cui lavoriamo e che capiamo … La realtà, invece, ci sfugge e non sappiamo cosa sia: le apparteniamo, ma non la conosciamo. La menzogna si nasconde nel riduzionismo matematico: è così potente, che finiamo per credere che coincida con la verità. Al punto che, a volte, ci dimentichiamo che il mondo è molto più complesso dei nostri meravigliosi modelli, o dei nostri meravigliosi teoremi” (e dei nostri meravigliosi metodi di misura, ndr).
Ciò detto, complesso non significa inaccessibile. Occorre ampliare il campo di osservazione, cosa che è possibile con la matematica celeste.
Non si può costruire il futuro sulle menzogne.
Noi, indignati diciamo: basta con il degrado!!!
Al festival filosofianatura tante belle parole, tranne una che non pronuncia nessuno: degrado !!
Questa è la diagnosi, però tutti hanno già pronta la medicina, si chiama neo-realismo, post-modernismo, neo-romanticismo (per la rivincita del pensiero debole sulle ceneri del proletariato), fondamentalismo religioso, filosofia della scienza (ovvero magic mind in a poor virtual world)...
Ai piazzisti tutti, nascosti sotto le misere vesti di neo-progressisti, diciamo BASTA!!!
Del degrado non si parla. Nessuna colpa, nessun responsabile!
... povera la nostra Natura.
« Libertaria» di Tia Paoly (già "arrenditi Martin". Agg.to 3a edizione 9/2011)
Introduzione
Il protagonista di questo racconto é una donna, che si trova casualmente costretta, fin da piccola, a nascondersi sotto i panni di un impenitente valletto a Bristol, nell’Inghilterra della grande Elisabetta. Da questi fugge, per ritrovarsi valente cadetto nella « guerra dei confini », nel Nord-Europa di Luigi XIV; finendo poi a vestire quelli di un anomalo pirata, che si batte per i nobili ideali della fratellanza e della libertà.
Una donna con gli attributi, si direbbe oggi; nata al plenilunio, si diceva un tempo ; coraggiosa e testarda, capace di tenere il polso fermo e le briglia ben tese.
Questa vicenda, in parte ricavata da fonti storiche e in parte inventata, non é soltanto la storia di Martin: é la storia di una intera umanità alla continua ricerca della propria "identità".
Essendoci abituati a leggere la vita per « episodi », oggi ignoriamo che, in fondo, la vita é un insieme di storie, le quali rappresentano il tessuto stesso dell'umanità, storie che si ripetono ciclicamente, a distanza di ore, di anni, di secoli : non ci sono esseri umani tra loro diversi, ci sono storie diverse che si ripetono a distanza di tempo.
Cosi enunciato, il meccanismo è molto semplice. In fondo, il concetto é quello degli stoici greci. Tuttavia, qualcosa d’imprevedibile, e puntualmente ignorato, avviene nella realtà : ciascun essere umano, a differenza degli animali e dei vegetali, percorre la « sua » storia, lasciando impresso qualcosa di sé, un segno impercettibile del suo passaggio. Ecco allora che al fondo di ciascuna storia, resta qualcosa di perenne, l’ineludibile « segreto » che tutti vorremmo scoprire, trovandoci a percorrere la « nostra » storia.
Dal punto di vista matematico, le storie essendo chiuse e cicliche, descrivono un andamento fisico « a doppia spirale », cio’ fa presupporre l’esistenza di un « asse » centrale, che riconduce quindi tutte le storie ad un punto infinito, quello che molti identificano nel « Dio », nel « Demiurgo », nel « Creatore », in qualcosa cioé di ultraterrestre. Resta pero’, nell’animo di ognuno di noi, il desiderio imperturbabile di conoscere, volta a volta, il « segreto » che si trova al fondo della nostra propria storia, cio’ che di questo mondo e della vita ci appartiene.
L'essenziale é dare il giusto senso a ciascuna storia, perché in ciascuna di esse é possibile ritrovare non solo la spiegazione di tanti « episodi », ma anche e soprattutto il modo naturale nostro di procedere.
pinio
se vuoi l'incipit del libro vai sulle links e clicca "arrenditi Martin", oppure cerca sul sito:
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=620497
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L’Acqua, dolce o salata: il 1° Festival a Genova
A Genova si celebra il 1° Festival dell’Acqua. Sono previsti anche interventi epistemologici; da seguire la lectio magistrale di Severino: L’Acqua e il principio (7 Settembre).
Se partecipassi, terrei una conferenza del tipo: “Luna, Nettuno e Plutone, le 3 Regine delle Acque”.
Chissà, un giorno o l’altro, non è escluso che possa tenerla, semmai presso un luogo termale …
Dialoghi ... di fine estate 2011 (3)
Continua il dibattito tra post-moderni e neo-realisti sulle pagine de “LaRepubblica”:
- Edward Docx, “Il post-modernismo: l’uomo s’identifica con le sue coordinate, dalle quali opera su vari fronti (sociale, sesso, potere, etnia, ...). E’ destinato a fallire, perché esaurita l’ironia, non resta che una gran confusione”. La chiave per uscirne é l’autenticità.
- R. Venturi – D. Scott Brown, “Il post-moderno é nelle arti e scienze umane”.
- Daniel Mendelsohn, “Il dato interessante, oggi, é la ricerca dell’autenticità”.
- Maurizio Cattelan, “Sono miserabile e sono post-moderno. L’Arte non ha tempo”.
Dialoghi di ... fine Agosto 2011 (2)
Su "LaRepubblica" di oggi continua il dibattito tra post-modernismo e neo-realismo.
A che punto é il pensiero: debole, forte o esistenziale? recita il titolo.
Se posso, rispondo io: é nullo! cioé inesistente, privo di forza e di debolezza. Ma, vediamo cosa dicono in succinto gli esperti:
1. Paolo Legrenzi, psicologo cognitivo: "tutto fa brodo";
2. Petar Bojanic, neo-realista, "nuovo realismo significa confrontarsi sulle cose";
3. Pier Aldo Rovatti, pensiero debole, "la post-modernità non va sovrapposta al pensiero debole. Lo spartiacque é la verità";
4. Paolo Flores d'Arcais, intellettuale ad ampio raggio, "i fatti sono santificati dalle menzogne".
Altro giro, altra corsa... A quando il parere degli astrologhi matematici?
a proposito di allineamenti...
A proposito di allineamenti planetari, ce n’è uno che forse pochi conoscono, davvero sensazionale:
“Sono passati ormai cinque secoli, ma fra gli studiosi è ancora vivo l’interesse per un evento che segnò la storia del Cinquecento: la paura di un nuovo diluvio universale in concomitanza dell’ammasso planetario che doveva verificarsi nel mese di febbraio 1524 nel segno zodiacale dei Pesci.”
Così introduce l’argomento Enzo Barillà, eminente studioso di astrologia junghiana nel suo articolo (reperibile in rete) dal titolo “Aspettando il febbraio del 1524: La grande paura del diluvio”, apparso sul n. 54 / 2003 della rivista “Ricerca ’90”, fondata da Ciro Discepolo, astrologo anche lui, della vecchia guardia, in Napoli.
In breve, il diluvio era stato annunciato dagli astrologhi di quel tempo in concomitanza di un evento cosmico, atteso per il febbraio del 1524, nel quale si sarebbe appunto verificato un allineamento straordinario di pianeti nel segno dei Pesci.
L’infausto evento non si verificò: come si dice in questi casi, è sempre meglio lo scampato pericolo, piuttosto che la conferma di una catastrofe comunque annunciata …
Ebbene, mi chiedo, alla luce dei fatti di Fukushima e di altri più recenti cataclismi, cosa sia potuto succedere in quell’anno, che noi non abbiamo saputo”registrare”, e leggo che, proprio nel 1524, la civiltà Maya si estingue di fronte all’invasione dei conquistatori spagnoli, giunti con 11 navi ed un poderoso esercito a colonizzare quelle terre e convertire le popolazioni indigene che le abitavano.
Che gli astrologhi del 1500 intendessero riferirsi ad un evento tragico, come può essere un diluvio oppure un barbaro sterminio, è confermato insomma dal quadro astrale del 5 febbraio 1524. La storia naturale non si cancella.
Circa la natura, il luogo, la reale consistenza dell’evento naturale preconizzato, c’è ancora da discutere; mi auguro che lo si faccia presto, per completezza d’indagine sugli eventi di natura microcosmica, di cui ancora oggi s’ignorano le cause, vedi al riguardo “il punto di vista astrologico” e “la voce della Luna” su questo blog.
Dialoghi di ... fine Agosto 2011
Sembra un dialogo quello (di oggi su “LaRepubblica”) tra Ferraris, pseudo-scienziato, e Vattimo, pseudo-filosofo, di quelli che si possono sentire al capezzale di un morto.
Postmoderni, Neorealisti? … no, solo Depressi.
Il cadavere invece c’è ed è la filosofia.
Avrebbero dovuto almeno leggere l’intervista che Emanuele Severino ha rilasciato ad Antonio Gnoli (“laRepubblica”, 15 Agosto u.s.) per capire che cosa è veramente la filosofia.
Quando dice (siamo nel giorno dedicato a Maria, ma … “Questa idea non ha nulla a che vedere con la concezione cristiana della resurrezione”):
“Morire è essere nella possibilità estrema, nel tramonto del contrasto tra verità e vita. Solo a quel punto finirà ogni dolore e ogni contraddizione”.
Mi viene da osservare: Essere nella possibilità estrema … o “non-essere nell’estrema conseguenza”?
A mio parere, comunque, Severino resta il più grande.
V’invito a leggere l’intervista su Repubblica.it
Postmoderni, Neorealisti? … no, solo Depressi.
Il cadavere invece c’è ed è la filosofia.
Avrebbero dovuto almeno leggere l’intervista che Emanuele Severino ha rilasciato ad Antonio Gnoli (“laRepubblica”, 15 Agosto u.s.) per capire che cosa è veramente la filosofia.
Quando dice (siamo nel giorno dedicato a Maria, ma … “Questa idea non ha nulla a che vedere con la concezione cristiana della resurrezione”):
“Morire è essere nella possibilità estrema, nel tramonto del contrasto tra verità e vita. Solo a quel punto finirà ogni dolore e ogni contraddizione”.
Mi viene da osservare: Essere nella possibilità estrema … o “non-essere nell’estrema conseguenza”?
A mio parere, comunque, Severino resta il più grande.
V’invito a leggere l’intervista su Repubblica.it
Bendandi? ... è nel dimenticatoio!
Come previsto nel post pubblicato il 14 maggio u.s., c’è stato un terremoto nella zona di Roma (a Cassino) il giorno seguente, domenica 15 maggio, per fortuna di lieve entità (2°).
Con il mio intervento, a favore di Bendandi - saranno giuste o sbagliate le sue teorie, bisognerebbe appurarlo, così come andrebbero ugualmente approfondite le teorie di Giuliani - volevo semplicemente segnalare che non possiamo permetterci di trascurare ciò che avviene nella Natura, d'ignorare gli eventi di cui purtroppo non conosciamo ancora le cause.
A proposito dei terremoti, la causa non è il moto delle faglie, questa è la sua manifestazione; il perché esiste questo moto, nessuno lo sa con certezza.
Ecco che è fondamentale tenere presente tutti gli aspetti in qualche modo connessi con tali eventi (come gli allineamenti planetari, per esempio).
Quando poi gli eventi sono “prodotti” dall’uomo, se devastanti, come ci capita sempre più spesso di registrare, tendiamo a cancellarli subito dalla nostra memoria, tirando in ballo, come causa, l’infermità mentale o altre stupidaggini. Così, vanno diritto nel dimenticatoio.
Diciamo tutti di voler fare un passo indietro, e poi?
l’evoluzione non è un gioco
Alla domanda : cos’è l’uomo? chi siamo? Ravasi dichiara con Schröder che è impossibile rispondere in modo soddisfacente con i metodi delle scienze naturali: “…Ciò non depone contro tali scienze, ma contro l’illusione di ascrivere loro la capacità di spiegare tutto. Pure la giustizia, la pace, la libertà, la colpa e il perdono sono di grande importanza nella nostra vita e nel nostro mondo, ma fuori della portata delle scienze naturali” (Il domenicale de “Il Sole 24 Ore” del 29/5/2011).
Schröder, aggiunge Ravasi, “ha provato sulla sua pelle la poco piacevole esperienza di anni vissuti sotto un regime sostanzialmente ateo com’era la DDR, i cui miti erano allora Stalin, Mao, Pol Pot e compagni”.
Non mi risulta che i comunisti fossero sostanzialmente atei. Evidentemente, la credenza generale doveva essere questa, altrimenti il “muro” non avrebbe avuto senso. A distruggerlo però furono anche i comunisti…
Questa credenza esiste ancora oggi, al punto che viene utilizzata come elemento discriminante in politica.
Quanto alle scienze naturali, mi conforta Hilary Putman: “la religione non è una forma di conoscenza, … La religione tende a creare dei dogmi su argomenti scientifici e morali” (dal suo ultimo saggio “Filosofia ebraica, una guida di vita” – Carocci, 2011).
Signori umanisti e scienziati, sveglia!...
Dai tempi di Benedetto Croce e Giovanni Gentile, esiste un solco invalicabile tra filosofi e scienziati.
Lo dice Bruno Arpaia (L’energia del vuoto – Guanda) in un bell'articolo apparso sulle pagine de “IlSole24Ore” di ieri, 10 Luglio 2011.
Per tentare di ricomporre le due culture: “Bisognerebbe tornare alle radici comuni tra i saperi, facendole circolare (due, tre, mille culture) come sangue nella società, nelle istituzioni, nel sistema educativo e della ricerca. Perché non è soltanto vero che, insieme, le arti, le humanities e le scienze formano la nostra cultura; è vero anche che esse possiedono una sostanziale unità, sono una cosa sola”.
Come si può non essere d’accordo con Arpaia, che cita infine Primo Levi:
“La distinzione tra arte, filosofia, scienza, non la conoscevano Empedocle, Dante, Leonardo, Galileo, Cartesio, Goethe, Einstein, (Esiodo, Tolomeo, Tiho Brake, Keplero, Averroè, Paracelso, Campanella, Marsilio Ficino … chi più ne ha, più ne metta, aggiungo io) né gli anonimi costruttori delle cattedrali gotiche, né Michelangelo; né la conoscono i buoni artigiani di oggi, né i fisici esitanti sull’orlo del conoscibile”.
Dovremmo dunque ripartire da qui, da Primo Levi. L’ho sempre sostenuto anch’io, nel mio piccolo ambito che è quello della “matematica celeste”, la materia che unisce l’astrologia naturale e la meccanica celeste: un concentrato di arte, scienza e filosofia.
C’è solo un problema: chi, dal mondo della scienza, è disposto a confrontarsi su questi temi? Visto come vengono trattati oggi personaggi come Darwin e Freud.
Tenga presente, caro Arpaia, che più di tutto conta l’umiltà, che in questo caso vuol dire “sapere di non sapere”.
Ecco dove sta il vero problema.
i buoni di quà e i cattivi di là...
Chi vuole distinguere tra il Bene e il Male, parte da chissà dove e arriva chissà dove.
Partiamo invece da Cartesio: "res extensa" e "res cogitans", cioè materia e spirito.
Chi può negare che siano inscindibili nell’essere umano? Perché, dunque, pensare che possano evocare l’uno il Bene e l’altra il Male, o il contrario!
Viste come entità elementari, la materia e lo spirito (qui si deve intendere "respiro") sono entrambe “corruttibili”. Pertanto, con esse non possiamo rappresentare in modo univoco la realtà.
A voler completare il quadro, mancano ancora due direzioni "cardinali", agenti sul piano orizzontale.
L’una è costituita da Eros, l’altra da Thanatos: ardore e fermento. L'una unisce, l'altra divide.
Ecco, ora possiamo rappresentare la complessa natura umana.
il Sabato della Creazione
Dalla relazione di SE Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti e Vasto, tenuta a Genova, Palazzo Ducale, il 19.01.2011, dal titolo: “la creazione e l’origine del mondo”:
“il Sabato ci mette in sintonia con la santità nel tempo: in questo giorno siamo chiamati a partecipare a ciò che è eterno nel tempo, a volgerci dai risultati della creazione al mistero della creazione, dal mondo della creazione alla creazione del mondo”.
(“Il Sole 24 Ore” del 23.01.2011”)
alla sbarra i super esperti
Così titolava ieri “laRepubblica” la notizia del rinvio a giudizio della commissione grandi rischi a seguito del disastro prodotto dal terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009.
L’evento era stato “previsto” da qualcuno, ma nessuno aveva dato peso alla inusitata “previsione”, perché fondata solo su teorie.
E’ ovvio che se fosse successo il contrario, la notizia data e il terremoto assente, la commissione grandi rischi sarebbe stata accusata di procurato allarme.
In un modo o nell’altro, la Scienza ne esce piuttosto malconcia.
Io ritengo che la ragione di questo mal intendimento stia nel fatto che, nei decenni trascorsi, il lumicino del sapere sia andato spegnendosi, mentre sempre più viva è la fiamma di quella scienza moderna che Severino chiama “Tecnica”.
Di certo, la scienza di un tempo non avrebbe preso sotto gamba una qualsiasi teoria, come quella avanzata da Giuliani, per il solo fatto che non è supportata da prove. Diventando pura “Tecnica”, la scienza ha chiuso i ponti con quella realtà naturale che è ancora da scoprire.
Occorre quindi maggiore prudenza e cautela nel trattare argomenti che si conoscono poco. Alla stesso tempo, la scienza dovrebbe “curare” il suo male, facendo un passo indietro.
Tutto questo, non dico che potrebbe salvarci dalle catastrofi naturali, ma potrebbe aiutarci a prendere le decisioni, come sul nucleare, sui rischi di natura cosmica, sull’uso indiscriminato della genetica molecolare, di cui si sa poco o niente.
Bendandi no! Bendandi sì! ... è questa l'Italia
Prima che il caso Bendandi venga definitivamente archiviato, un ringraziamento va innanzitutto alla stampa, che ci ha permesso di “rinverdire” le sue teorie.
Nel merito di queste teorie, in base alle quali un terremoto avrebbe dovuto scatenarsi su Roma, l’11 Maggio u.s. - teorie che appunto, non conoscevo prima del battage scatenato dai media - ho da fare alcune precisazioni.
Bendandi tratta alcuni aspetti della materia astrale non ancora ben conosciuti in ambiente scientifico. Si tratta di teorie, basate su alcuni allineamenti di pianeti e altri corpi celesti, non di profezie. Purtroppo, in questo settore la Scienza non ha fatto i progressi che ci saremmo aspettati per cui, nell’intervista rilasciata il 18 Aprile u.s. l’INGV, ne mette in dubbio sic et simpliciter la credibilità e la fondatezza.
Ciò premesso, dopo aver visto le effemeridi, cioè i movimenti dei pianeti nella volta celeste, la previsione di Bendandi avrebbe dovuto essere corretta alla data di domani, 15 Maggio 2011.
Quanto al tipo di evento, terremoto o altro, è azzardato fare previsioni.
altro giro, altra corsa...
Archiviato Bendandi (astra inclinant sed non necessitant), si è passati ad altro dilemma: il 21 Maggio (oggi) è il giorno fatidico del giudizio? … no, ma nell’attesa, tutti possono scatenarsi come vogliono, a beneficio dei lettori, evidentemente creduloni e bufalomani.
alla domanda: il premier ricorda Mussolini? si!
Alla domanda se Berlusconi ricordi Mussolini, tutti hanno risposto negativamente.
Io credo invece che alcuni elementi di comparazione, dal punto di vista astrologico, sussistano.
Entrambi rappresentano, agli occhi della gente, l’”essere superiore”, in cui tutti vorrebbero in qualche modo identificarsi, e tutti vorrebbero raggiungere.
Questo ”essere superiore” è, nell’immaginario comune, rappresentato da Venere, signore della Bilancia, colui che occupa il punto più alto dell’iconografia mistica descritta dalla Cabala. In questo senso, come Venere, Berlusconi esercita sulla gente il potere della fascinazione che è assoluto, ma non eterno.
Avendo Ascendente, Sole e Mercurio in Bilancia, egli acquisisce le proprietà tutte di Venere. Anche quella di essere legato indissolubilmente al suo destino.
qualcosa anziché il nulla … (3)
Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965, chiude la “rassegna” avviata dai media (vedi la Repubblica del 29 Aprile u.s.) intorno ai fisici del Novecento, che abbiano in qualche modo cercato di rispondere al quesito sopra evocato.
Di Feynman, che secondo Stephen Hawking “lavorava al California Institute of Technology e suonava i bongos in un locale di spogliarelli dei dintorni”, si può dire che le promesse contenute in quel riconoscimento tanto ambito, non sono state mantenute.
Molto di più, a mio parere, ha dato Francis Crick (Nobel assieme a Watson, nel 1962).
Restando nei limiti filosofici della questione, occorrerebbe sapere se abbia ancora un senso la stessa realtà, se vista di giorno o di notte.
Non si tratta di definire l’Universo, uno o più d’uno, statico o in espansione, finito o infinito, ecc.. con gli scatti fotografici e i raggi laser.
Basterebbe eliminare tutte le sterili dicotomie, ben sapendo che bisogna ragionare non su paradigmi ma su entità elementari, come il Fuoco, l’Acqua, l’Aria e la Terra: dentro di noi, intorno a noi, tra di noi e gli stessi pianeti, così come da millenni vengono rappresentati, attraverso i 12 segni astrologici del cielo zodiacale.
perché esiste qualcosa anziché il nulla (2)
Ritorno sull’argomento per commentare l'ennesimo libro, appena uscito in libreria: il titolo è “NULLA”, l’autore è Frank Close, fisico delle particelle ad Oxford.
A parlarne, il buon Maurizio Ferraris su “la Repubblica” del 16 Aprile u.s.
Anche qui, si parla di “vuoto”. E non mi stupisco, dato che il ”nulla” è incommensurabile, mentre il “vuoto” sì! Basta un comune tavolo di laboratorio. Et voila, les jeux sont faits.
Ma, c’è un ma! occorre passare dalla fisica “ingenua” (newtoniana, immediatamente accessibile ai sensi) a quella “esperta” (quantistica). E non tutti sono d’accordo.
Non tanto su questo passaggio (oramai è scontato) tra vecchio e nuovo, quanto sulla validità e conseguente accettazione delle varie teorie relativistiche (spazio-tempo curvo, ecc.)
Le cose qui si complicano.
E il dannato tavolo di laboratorio non serve più a nulla.
Forse, è meglio aspettare i risultati dal CERN.
Altrimenti, si finirebbe a parlare del “resto di niente” e … faremmo un “buco nell’acqua”.
non chiamatemi Cassandra ...
Questo mese promette di essere … rovente!
Ricordo a tutti che stiamo conducendo una guerra in Libia, assieme ai francesi e agli inglesi. Abbiamo in casa qualche migliaio di migranti a cui non possiamo promettere nulla.
Siamo sotto shock nucleare, le cui conseguenze non riguardano solo il popolo giapponese, ma l’intero pianeta, e al momento sono ignote.
Stiamo calpestando le norme del Diritto e i principi della Costituzione, in nome di una “riforma” che, in realtà, mira a smembrare il potere giudiziario, per indebolirlo nei confronti del potere politico, in primo luogo, dei mafiosi, mercenari, corruttori, delinquenti e quant’altro, in secondo luogo.
Non facciamo nulla per riformare la nostra spesa, in modo da ridurre il debito pubblico.
Non facciamo nulla per sostenere la nostra economia.
Non agevoliamo gli imprenditori italiani perché mantengano le loro imprese sul nostro territorio, anzi vendiamo agli stranieri, i quali favoriranno le loro imprese e i loro prodotti.
Chi più ne ha più ne metta.
il punto di vista astrologico
Quello che sta avvenendo in questi giorni, non è di facile lettura dal punto di vista astrologico.
Avevamo registrato, più o meno 21 giorni fa, una Luna piena molto “nervosa” (vedi il post “la voce della Luna"), adesso non abbiamo molto da dire. Ci sorprende che il terremoto di ieri e successivo maremoto, abbia coinciso con i seguenti aspetti planetari:
Non c’è dubbio che una situazione come quella sopra descritta è rarissima.
Il fatto che tanti pianeti dello stesso segno si siano trovati a poca distanza tra loro, nel Segno dei Pesci e dell’Ariete, può aver determinato, a mio parere, una deflagrazione di ordine termonucleare, se è vero che l’asse di rotazione della Terra si sia spostato di qualche centimetro.
Occorrerebbe tenere sotto controllo anche gli altri pianeti, soprattutto Marte, nei giorni che seguiranno, almeno fino a quando sull’Equinozio “transiterà” il Sole.
Avevamo registrato, più o meno 21 giorni fa, una Luna piena molto “nervosa” (vedi il post “la voce della Luna"), adesso non abbiamo molto da dire. Ci sorprende che il terremoto di ieri e successivo maremoto, abbia coinciso con i seguenti aspetti planetari:
- tutti i pianeti “maschili”, cioè Terra, Marte, Giove ed Urano, oltre a Mercurio, si trovano raggruppati a poca distanza dal punto a 0° dell’Ariete, corrispondente all’Equinozio di primavera;
- In prossimità dell’Equinozio osserviamo anche la Luna Nera, congiunta ad Urano e quadrata all’asse dei nodi lunari, disposti sulla linea dei Solstizi;
- La Luna era in prossimità del Medio Cielo, quadrata a Nettuno.
Non c’è dubbio che una situazione come quella sopra descritta è rarissima.
Il fatto che tanti pianeti dello stesso segno si siano trovati a poca distanza tra loro, nel Segno dei Pesci e dell’Ariete, può aver determinato, a mio parere, una deflagrazione di ordine termonucleare, se è vero che l’asse di rotazione della Terra si sia spostato di qualche centimetro.
Occorrerebbe tenere sotto controllo anche gli altri pianeti, soprattutto Marte, nei giorni che seguiranno, almeno fino a quando sull’Equinozio “transiterà” il Sole.
the "Black Swans"
Secondo gli analisti finanziari, ad un evento catastrofico, come ad esempio il recente terremoto e successivo collasso nucleare in Giappone, dovrebbe fare seguito un crollo straordinario dei titoli azionari e quindi la crisi delle Borse mondiali. Poiché la paventata crisi non arriva, le catastrofi vengono archiviate (vedi “attacchi dei cigni neri”), e tutto riprende come prima.
Questa semplificazione finisce per accrescere l'ignoranza circa la natura di tali eventi catastrofici.
E’ una limitazione grave, in quanto così facendo, le problematiche che riguardano l’attività cosmologica del nostro pianeta restano ignote.
Questa semplificazione finisce per accrescere l'ignoranza circa la natura di tali eventi catastrofici.
E’ una limitazione grave, in quanto così facendo, le problematiche che riguardano l’attività cosmologica del nostro pianeta restano ignote.
la voce della Luna
Chiunque abbia voglia di commentare quello che sta accadendo in Africa e in Medio Oriente, dovrebbe tener conto che la “svolta”, nella vita di molti paesi islamici, per la più parte dominati da militari e despoti, è avvenuta il 18 febbraio 2011.
In questa data, la Luna si trovava in “allineamento” ed “opposizione” con ben 5 Astri! ossia con il Sole e la Terra (plenilunio) e con Mercurio, Marte e Nettuno.
La Luna è considerata il simbolo del mondo islamico (l’altra metà del mondo occidentale), inoltre è ad essa che s'inspirano le masse popolari aldilà di qualsiasi convinzione o ragione.
La Luna, insomma, potrebbe aver fatto sentire la sua voce.
gravità repulsiva?
Di tanto in tanto, si sente parlare di “gravità repulsiva”.
Su “Linguaggio astrale”, organo del CIDA di Torino, nel numero 94/1994, scrivevo :
“…In Natura non esiste una azione (termine con cui si vuole esprimere il concetto di “forza”, ndr.), che possa definirsi “fine a se stessa” o che dia luogo ad una reazione uguale ed opposta (secondo il terzo principio della dinamica). A mio parere, le azioni naturali sono sempre in equilibrio tra di loro: se esiste l’Una, esiste anche l’Altra, il che vuol dire che ci troviamo in presenza di una “coppia” di azioni, e non di un’azione che “genera” l’altra.
Tali azioni possono svilupparsi per caso o per causalità che possiamo anche non conoscere; esse tuttavia sono contraddistinte dal fatto che l’una è di segno positivo e l’altra di segno negativo, ossia dalla loro “polarità”. Le due azioni possono naturalmente essere entrambe neutre, quindi alternativamente positive e negative.
Le "forze" naturali sono dunque 2 a 2 uguali e contrarie. Ne consegue che ogni processo naturale passerà attraverso una successione di cicli o eventi, ciascuno caratterizzato dalla “condizione di equilibrio” tra le forze (di segno opposto) che si rendono attive in quel ciclo o evento naturale.
Quella che abbiamo appena definito come condizione di equilibrio, si realizza costantemente all’interno del nostro ambiente. Pensiamo ad esempio alla forza gravitazionale, essa è una forza di segno positivo (consideriamo positive le forze attrattive e negative quelle repulsive) che ci spinge verso il centro della Terra. Ad essa si oppone una forza equivalente (di segno negativo, che si esprime attraverso la resistenza del suolo) che tenderebbe ad allontanarci dalla Terra; le due forze sono concomitanti ed in equilibrio costante tra di loro, e per gli effetti di questa duplice azione, noi restiamo, per così dire, “attaccati” al suolo, ossia costantemente in equilibrio.
Provando ad estrapolare al nostro sistema cosmico questo concetto, troviamo che i pianeti, per bilanciare le azioni generate dal Sole, eserciteranno, a loro volta, delle forze della stessa natura: ciascuno di essi esprimerà cioè un’azione di segno positivo o negativo, e qualcuno entrambe le azioni alternativamente.
Tanto Keplero con le sue leggi sul moto dei pianeti, quanto Newton con la sua teoria della gravitazione universale, ignoravano ciò che si è scoperto più tardi con l’elettricità, e cioè che la polarità potesse essere una proprietà intrinseca delle singole masse planetarie. La stessa teoria dell’attrazione universale di Newton oggi verrebbe così riscritta: “le masse materiali si attraggono o si respingono per azione di due forze proporzionali alle masse stesse ed inversamente proporzionali al quadrato della loro distanza”. Ovverosia, non è detto che i pianeti del nostro sistema solare siano tutti attratti dal Sole, come aveva immaginato Newton. Alcuni vengono respinti : di fatto, tanto gli uni che gli altri sono soggetti ad azioni tra loro equivalenti ed antitetiche, con il risultato che tutti sono obbligati ad orbitare intorno al Sole. Viene così garantita quella condizione di equilibrio a cui abbiamo accennato sopra.”
(Copyright G. Romano: "Astrologia e Scienza”).
Come si vede, c’è ancora tanta strada da percorrere; il ché non sarebbe un problema, se si potessero eliminare i pregiudizi.
perché esiste qualcosa anziché il nulla?
Da Leibniz a Fred Hoyle, Stephen Hawking e ultimo, in ordine di tempo, il fisico Mario Novello(*), da anni, la cosmologia vaga nel “vuoto”.
Le teorie sono tante, dal big - bang alle stringhe cosmiche, dallo spazio-tempo curvo all’ultima novità, appunto di Novello: la “fluttuazione del vuoto”. Tutte suggestive, direi credibili e sopratutto inconfutabili.
Eppure, la scienza non fa un passo avanti
(*) Autore di “Qualcosa anziché il nulla”, edito da Einaudi
il cortile dei gentili
“L’ignoranza dell’asino e’ nel credersi leone, come Esopo ci insegna, ma noi sappiamo che questo dualismo e’ il punto di forza del Segno del Cancro, dunque non si tratta di ignoranza, ma di conoscenza dei Misteri che fanno dei nativi del Cancro i metafisici, i teologi, i compositori e direttori d’orchestra, i fanatici ... La differenza tra l’asino e il leone, che e’ poi la differenza tra Iside e Osiride, la notte e il giorno, la promessa e il voto, ecc. sta nel “suono” che emettono, il raglio l’uno ed il ruggito, l’altro. La volpe quindi riconosce che e’ solo questa la differenza (infatti, avrebbe avuto paura se l’asino non avesse ragliato).”(*)
Ebbene, il raglio non e’ altro che le stupidità accumulatesi nella vita passata, mentre il ruggito e’ il segno del comando sul territorio, in quel momento e per il futuro.
(*): da “la Cabala dell’Asino" (pag. 26) di Nuccio Ordine – Liquori Editore
una volta c'era "Lettere e Filosofia"
L’astrologia naturale ed umanista o, come la chiamo spesso io, la “matematica celeste”, in quanto materia in parte filosofica e in parte umanistica, oltre che scientifica, modestamente rappresentata dal sottoscritto,
partecipa
alla protesta dei filosofi ed umanisti italiani per l’esclusione di loro rappresentanti nel consiglio direttivo dell’Anvur, l’agenzia che valuta la qualità degli Atenei e degli Enti di Ricerca, voluta dalla Gelmini. Roma, 25 Gennaio 2011
il nesso tra filosofia e scienza
Sul domenicale del Sole 24 Ore del 9 gennaio, si legge a pag. 28: “oggi, soprattutto nel mondo filosofico anglofono, si assiste a un vigoroso ritorno dell’idea del nesso costitutivo tra filosofia e scienza” (Ar.M.).
In poche parole, si discutono i presupposti per una nuova concezione del naturalismo, cercando di coniugare il sapere soggettivo con i principi della ricerca scientifica.
Nobile progetto, in cui si è già lungamente impegnata l’astrologia naturale, considerata inscindibile dalla filosofia e dalla scienza fino ai tempi di Galileo.
Algoritmi a parte, la difficoltà maggiore che avrebbero gli studiosi moderni, filosofi e scienziati, nel realizzare questo progetto è proprio nel concepire qualcosa che è in sé “imponderabile”, unico e irripetibile, oltre che imprevedibile.
Infatti, l’evento “imprevedibile”, che alcuni temono e altri, invece, come Edgar Morin considerano benefico e risolutivo, quando il corso degli eventi appare disastroso e senza vie d’uscita (cfr: ci salverà forse l’imponderabile – “La Repubblica” del 2 gennaio scorso), in realtà sfugge alla nostra filosofia e alla scienza moderna, per ragioni che si possono facilmente intuire. Non sfugge però all’astrologia naturale, l’antica “matematica celeste”, per il semplice principio di uguaglianza e simultaneità di “causa” ed “effetto”, in essa radicato.
Occorre quindi una revisione del sapere: non basta ripartire da Nietzsche, come suggeriva qualche giorno fa sul Sole 24 ORE il neocardinale G. Ravasi, ci vuole ben altro.
Basta fare, tutti, un passo indietro, filosofi, scienziati e studiosi di astrologia naturale, perché si possa insieme ritrovare, semmai tra le Stelle, il giusto nesso tra mondo metaforico e mondo reale.
"causa ed effetto"
Il punto di vista della dottrina astrologica -
(pubblicato su “Elfo” – Estate 1997 – Anno IX N.° 25)
Il torto della concezione deterministica è quello di vedere il passato dal punto di vista del presente, il che ci fa credere in una causalità che in partenza poteva non esistere. Il semiologo Jurij Lotman affermava che questo ci accade, ad esempio, in campo letterario, quando giudichiamo la trama di un romanzo partendo dalla sua conclusione, perché allora cancelliamo inconsciamente tutte le eventualità escluse, le scelte scartate, finendo con l’alterare i reali contenuti di partenza. Il comportamento limite, in questo caso, è infatti quello di creare a ritroso una trama diversa da quella effettiva ma più gratificante.
Ciò avviene, a mio parere, anche oggi nel campo delle scienze cosiddette naturali; l’errore in questo caso sta nella visione deterministica fondata sostanzialmente sul principio di causa ed effetto.
Se un simile approccio è d’obbligo in laboratorio, dove si producono le cause e si osservano in tempo reale gli effetti, è senza dubbio insufficiente quando vogliamo invece indagare i meccanismi di un dato evento naturale.
L’uomo ha iniziato ad interrogarsi sulle cause dei fenomeni naturali al tempo degli atomisti e dei presocratici greci. Prima di allora gli eventi naturali apparivano come fenomeni dovuti a forze sovrannaturali di cui si cercava di interpretare il volere. La Natura veniva cioè osservata e per quanto possibile assecondata. Anche lo studio degli astri, che risale a più di 4000 anni fa, doveva appunto servire per trarre dall’osservazione della volta celeste suggerimenti ed auspici utili alla vita di tutti i giorni.
Il compito di interpretare il significato più profondo dei fenomeni naturali era affidato ai filosofi, agli scienziati e agli astrologhi, tra i quali – va ricordato – non vi era a quel tempo alcuna distinzione.
Uno dei primi studiosi delle attività naturali fu Empedocle, il quale introdusse la cosiddetta teoria dei 4 elementi, che considera il Mondo come costituito da una mescolanza di 4 elementi ritenuti basilari: Terra, Acqua, Aria e Fuoco. Per cui, ogni attività naturale era vista come risultato della contrapposizione e della alternanza tra forze uguali e di segno opposto: la forza dell’Amore e la forza della Discordia.
Il dibattito sulla causalità dei fenomeni naturali trovò quindi in Platone ed Aristotele i primi accesi concorrenti. Da uomo di scienza, Aristotele cercò di organizzare le varie manifestazioni naturali dal punto di vista fisico-meccanico. Rappresentò quindi lo spazio materiale come un tutto suddiviso in 4 livelli: al centro (in accordo con la teoria geocentrica) pose la terra, al 2° livello l’acqua, poi l’aria e più in alto il fuoco.
Poté cosi affermare che ciascun corpo ha la proprietà di indirizzarsi verso il suo elemento di provenienza: il fuoco tende per questo verso l’alto, la terra verso il basso.
Questa concezione restò più o meno valida fino a Galileo, a Lui dobbiamo infatti la famosa teoria secondo la quale “corpi materiali diversi lasciati cadere liberamente, raggiungono il suolo nello stesso istante”. Ma già Cartesio aveva formulato un nuovo principio, noto oggi come 1° principio della dinamica, secondo il quale: in assenza di forze, i corpi si trovano in uno stato di quiete o di moto rettilineo uniforme.
Cartesio dunque con questa nuova impostazione concettuale aveva aperto la strada verso la scoperta di quella proprietà fondamentale di tutti i corpi che va sotto il nome di “inerzia”.
Nacque cosi, con Galileo, Cartesio, e più tardi con Newton, la cosiddetta forza d’inerzia ossia la reazione naturale di un corpo nei riguardi di una sollecitazione che tenderebbe a modificarne lo stato di equilibrio.
Newton stesso fece infine il passo definitivo, quello cioè di scoprire il valore di quella forza che faceva accelerare i corpi verso il basso indipendentemente dal loro peso. E fece nascere la forza di gravità.
E’ quindi per opera di Einstein che viene formulato il principio di uguaglianza tra massa gravitazionale e massa inerziale. Talché, paradossalmente, possiamo definire gravità “quella forza che consente ad un corpo di manifestare la propria inerzia”.
Oggi, l’uomo sta riscoprendo il valore delle antiche dottrine e cosi, per merito di Dane Rudhyar, astrologo e psicologo americano di origine francese, scomparso a fine secolo scorso, ritorna e viene ribadita la stessa visione – che fu di Empedocle – di una realtà vitale fatta di due componenti essenziali, la forza – Giorno e la forza – Notte.
D’altronde, a guardar bene, la duplice azione che la gravità e l’inerzia esercitano sull’uomo fa ritenere che ogni essere vivente sia soggetto ad una natura nella quale appunto le forze agenti siano 2 a 2 uguali e contrarie, come lo sono l’aria e la terra, il fuoco e l’acqua.
La Natura avrebbe quindi il suo fondamento nel dualismo delle forze inteso non nel senso meccanicistico di passaggio da una causa ad un effetto, ma come teatro di eventi generati dall’alternanza e dalla contrapposizione di forze tra loro antitetiche, come la forza dell’Amore e della Discordia di Empedocle, la forza – Giorno e la forza – Notte di Rudyar.
Possiamo anzi ritenere che è nella simultaneità di tali eventi e non nella loro apparente causalità, che si realizza quello stato di equilibrio, da cui si muove e verso cui tende ogni attività naturale.
fatti non siamo per viver come bruti...
Ogni fine d’anno, si celebrano i consueti processi mediatici ai divulgatori e cultori di oroscopi. Si elencano gli oroscopi non azzeccati, si aggiungono notizie tendenziose su presunti giri d’affari “milionari” e, per completare l’impianto accusatorio, si riportano i pareri di storici famosi, editorialisti, uomini di cultura, da cui si evince che l’Astrologia è falsa e inaffidabile.
In realtà, quello che si vorrebbe affermare attraverso questi processi non è di poco conto: è la veridicità di un principio, il “libero arbitrio”, contro l’idea cosmologica che il Destino sia scritto nelle “Stelle” e quindi non sia una nostra “scelta”.
Ebbene, le cose stanno più o meno in questi termini. Le attività cosmiche sono regolate da Leggi naturali, di cui pochi hanno una minima conoscenza (da quando la scienza è solo deterministica, cioè pura “Tecnica”); di riflesso, anche le attività microcosmiche, come quelle che interessano il nostro pianeta, devono rispondere a queste Leggi. Pertanto, il corso degli eventi naturali è prevedibile nella misura in cui si sappiano riconoscere i “concomitanti” movimenti cosmici, cosa di cui si è sempre occupata l’Astrologia.
Il nostro sistema cosmico ha tra le sue proprietà quella di poter generare eventi cosiddetti “imprevedibili”, si pensi a quella che fu la fine spettacolare di una cometa su Giove, avvenuta nel 1994 (a cui ne sono seguite delle altre, in questi ultimi anni).
Una possibile discontinuità nel corso di determinati movimenti cosmici è dunque ammissibile. Lo stesso discorso vale per il microcosmo umano: l’“atto imprevedibile”, tale cioè da costituire una discontinuità per il sistema, è il colpo di genio allo stesso modo di un atto demenziale, una manifestazione di piazza, una sciagura naturale, e così via. Tutto questo rientra nella “logica” del sistema, che provvede al riequilibrio nei tempi necessari.
Da ciò si evince la teoria che costituisce il fondamento ontologico dell’Astrologia naturale: il corso degli eventi, tanto per il singolo individuo quanto per la collettività, si modifica solo per cause naturali dettate dallo stesso ordinamento cosmico.
Il resto sono chiacchiere.
In realtà, quello che si vorrebbe affermare attraverso questi processi non è di poco conto: è la veridicità di un principio, il “libero arbitrio”, contro l’idea cosmologica che il Destino sia scritto nelle “Stelle” e quindi non sia una nostra “scelta”.
Ebbene, le cose stanno più o meno in questi termini. Le attività cosmiche sono regolate da Leggi naturali, di cui pochi hanno una minima conoscenza (da quando la scienza è solo deterministica, cioè pura “Tecnica”); di riflesso, anche le attività microcosmiche, come quelle che interessano il nostro pianeta, devono rispondere a queste Leggi. Pertanto, il corso degli eventi naturali è prevedibile nella misura in cui si sappiano riconoscere i “concomitanti” movimenti cosmici, cosa di cui si è sempre occupata l’Astrologia.
Il nostro sistema cosmico ha tra le sue proprietà quella di poter generare eventi cosiddetti “imprevedibili”, si pensi a quella che fu la fine spettacolare di una cometa su Giove, avvenuta nel 1994 (a cui ne sono seguite delle altre, in questi ultimi anni).
Una possibile discontinuità nel corso di determinati movimenti cosmici è dunque ammissibile. Lo stesso discorso vale per il microcosmo umano: l’“atto imprevedibile”, tale cioè da costituire una discontinuità per il sistema, è il colpo di genio allo stesso modo di un atto demenziale, una manifestazione di piazza, una sciagura naturale, e così via. Tutto questo rientra nella “logica” del sistema, che provvede al riequilibrio nei tempi necessari.
Da ciò si evince la teoria che costituisce il fondamento ontologico dell’Astrologia naturale: il corso degli eventi, tanto per il singolo individuo quanto per la collettività, si modifica solo per cause naturali dettate dallo stesso ordinamento cosmico.
Il resto sono chiacchiere.
Astrolabio
In Autunno abbiamo osservato Luna e Sole agli Equinozi; adesso, alla vigilia del Solstizio invernale, Luna e Sole sono nuovamente allineati con la Terra (eclisse di Luna).
Il Solstizio dalle nostre parti sarà alle ore 24 del 22 Dicembre.
Va pure segnalata la congiunzione del Sole con il nodo lunare (Caput Draconis), che il Sole scavalcherà alle ore 16 del 24 Dicembre, con la Luna in Leone.
Dalle nostre parti, l'inizio d'anno sarà con Saturno all'Ascendente, quadrato a Marte in 4a Casa.
La paura fa 90.
Pinio
Il Solstizio dalle nostre parti sarà alle ore 24 del 22 Dicembre.
Va pure segnalata la congiunzione del Sole con il nodo lunare (Caput Draconis), che il Sole scavalcherà alle ore 16 del 24 Dicembre, con la Luna in Leone.
Dalle nostre parti, l'inizio d'anno sarà con Saturno all'Ascendente, quadrato a Marte in 4a Casa.
La paura fa 90.
Pinio
Ora o mai più
Con il tempo, la sensibilità umana verso i fenomeni naturali si è spenta.
Che cosa si é perso negli ultimi decenni, per non dire secoli, a proposito della nostra conoscenza dei fenomeni naturali ?
Al contrario della memoria, attraverso la quale esprimiamo ciò che di noi esseri viventi vogliamo trasmettere al mondo esterno, la coscienza è ciò che del mondo esterno, ancora ignoto, si riflette su di noi.
Per comprendere meglio questo concetto, occorre innanzi tutto riconoscere che esiste un livello “superiore” di conoscenza dei fenomeni naturali, ormai inaccessibile alla scienza moderna cosi detta elementare, fondata su metodi deterministici (vedi principio di causa ed effetto). Questo livello di conoscenza, acquisito grazie a studi millenari fondati su osservazioni empiriche, permette di stabilire un’equazione tra l’essere e il tempo che è, ancora oggi, dominio esclusivo della scienza astrologica.
Si tratta di studi superiori, che non tutti oggi sono in grado di comprendere perché un tempo, se ne occupavano solo le grandi menti, mentre oggi se ne occupano “tutti”, compreso maghi e ciarlatani, e “nessuno”. Inoltre, da qualche secolo, gli uomini di Scienza e di Chiesa si sono (inspiegabilmente) arroccati contro qualsiasi approccio di tipo “relativista”, che non risponda ai canoni moderni, per cui si preferisce ignorarne del tutto l’esistenza.
In realtà, la scienza non può accedere a questo livello di conoscenza semplicemente perché vi ha rinunciato, dopo Galileo e Maxwell.
Cosicché, continuando ad ignorare il contenuto scientifico di queste antiche dottrine, perdiamo contatto con la realtà, quella impalpabile della notte, dell’altra metà del cielo, della nostra stessa natura microcosmica e così via.
Nel momento in cui l’Astrologia naturale doveva essere trattata non più dai papi e dai nobili, bensì dal popolo, la continuità di pensiero su questi temi si è interrotta.
E’ come viaggiare senza sapere a che punto siamo. Il problema non è se sia giusto o sbagliato ma, se sia ancora possibile recuperare il tempo sinora perduto.
Che cosa si é perso negli ultimi decenni, per non dire secoli, a proposito della nostra conoscenza dei fenomeni naturali ?
Al contrario della memoria, attraverso la quale esprimiamo ciò che di noi esseri viventi vogliamo trasmettere al mondo esterno, la coscienza è ciò che del mondo esterno, ancora ignoto, si riflette su di noi.
Per comprendere meglio questo concetto, occorre innanzi tutto riconoscere che esiste un livello “superiore” di conoscenza dei fenomeni naturali, ormai inaccessibile alla scienza moderna cosi detta elementare, fondata su metodi deterministici (vedi principio di causa ed effetto). Questo livello di conoscenza, acquisito grazie a studi millenari fondati su osservazioni empiriche, permette di stabilire un’equazione tra l’essere e il tempo che è, ancora oggi, dominio esclusivo della scienza astrologica.
Si tratta di studi superiori, che non tutti oggi sono in grado di comprendere perché un tempo, se ne occupavano solo le grandi menti, mentre oggi se ne occupano “tutti”, compreso maghi e ciarlatani, e “nessuno”. Inoltre, da qualche secolo, gli uomini di Scienza e di Chiesa si sono (inspiegabilmente) arroccati contro qualsiasi approccio di tipo “relativista”, che non risponda ai canoni moderni, per cui si preferisce ignorarne del tutto l’esistenza.
In realtà, la scienza non può accedere a questo livello di conoscenza semplicemente perché vi ha rinunciato, dopo Galileo e Maxwell.
Cosicché, continuando ad ignorare il contenuto scientifico di queste antiche dottrine, perdiamo contatto con la realtà, quella impalpabile della notte, dell’altra metà del cielo, della nostra stessa natura microcosmica e così via.
Nel momento in cui l’Astrologia naturale doveva essere trattata non più dai papi e dai nobili, bensì dal popolo, la continuità di pensiero su questi temi si è interrotta.
E’ come viaggiare senza sapere a che punto siamo. Il problema non è se sia giusto o sbagliato ma, se sia ancora possibile recuperare il tempo sinora perduto.
il B-day, oggi e sempre...
Oggi si vota la fiducia su Berlusconi, non sul governo.
Dal punto di vista astrologico, ricordo che nel pomeriggio la Luna si troverà in Ariete, in quadratura con Marte, Plutone e Mercurio, allineati in Capricorno: per la cronaca, Berlusconi ha l'ascendente (oltre che Sole e Mercurio) nei primi gradi della Bilancia. Tanto basta per capire che la battaglia, contro se stesso, è proprio lui che l'ha voluta, quando ha deciso di poter fare a meno del suo ex alleato-socio Fini.
A Fini tutto si può dire tranne che non sappia fare politica.
Il consiglio di dimettersi per arrivare ad un nuovo assetto governativo è l'ultimo regalo offerto da Fini a Berlusconi, per evitare questa ennesima sceneggiata.
Il potere logora chi non ce l'ha, si diceva un termpo. Ma, in dosi eccessive, cambia l'uomo in animale.
Né vincitori, né vinti, allora.
Nel pomeriggio, mentre si conteranno i "cadaveri", si troverà il tempo di accordarsi per altre battaglie, ... da farsi dopo Natale; possibilmente, quando la Luna sarà in Bilancia.
Pinio
Dal punto di vista astrologico, ricordo che nel pomeriggio la Luna si troverà in Ariete, in quadratura con Marte, Plutone e Mercurio, allineati in Capricorno: per la cronaca, Berlusconi ha l'ascendente (oltre che Sole e Mercurio) nei primi gradi della Bilancia. Tanto basta per capire che la battaglia, contro se stesso, è proprio lui che l'ha voluta, quando ha deciso di poter fare a meno del suo ex alleato-socio Fini.
A Fini tutto si può dire tranne che non sappia fare politica.
Il consiglio di dimettersi per arrivare ad un nuovo assetto governativo è l'ultimo regalo offerto da Fini a Berlusconi, per evitare questa ennesima sceneggiata.
Il potere logora chi non ce l'ha, si diceva un termpo. Ma, in dosi eccessive, cambia l'uomo in animale.
Né vincitori, né vinti, allora.
Nel pomeriggio, mentre si conteranno i "cadaveri", si troverà il tempo di accordarsi per altre battaglie, ... da farsi dopo Natale; possibilmente, quando la Luna sarà in Bilancia.
Pinio
il ... polpo indovino
Gli scienziati sono allibiti, i cartomanti (e simili) stanno ancora festeggiando.
Paul, il polpo, ha indovinato pure chi avrebbe vinto la sfida tra Germania e Spagna.
Lui, il polpo, se la ride. Ma, non provate a chiedergli come andrà la finale: Odia il clamore, i lampi e la TV!
Tanto, indovina anche quella!
Paul, il polpo, ha indovinato pure chi avrebbe vinto la sfida tra Germania e Spagna.
Lui, il polpo, se la ride. Ma, non provate a chiedergli come andrà la finale: Odia il clamore, i lampi e la TV!
Tanto, indovina anche quella!
le effemeridi
Giorni fa si é vista la Luna piena, mentre il Sole era all’equinozio d’autunno.
La Luna era all’equinozio di primavera, vicino a Giove ed Urano (quest’ultimo invisibile ad occhio nudo).
Una vera chicca. L’ultima volta in cui il Sole e la Luna si sono guardati dagli equinozi, é stato 19 anni fà, nel 1991. La Luna in Ariete ed il Sole in Bilancia.
Si puo’ facilmente capire quello che ci aspetta nei prossimi 19 anni.
A questo servono le effemeridi, a riconoscere i tempi ciclici della nostra attività micro cosmica.
La Luna era all’equinozio di primavera, vicino a Giove ed Urano (quest’ultimo invisibile ad occhio nudo).
Una vera chicca. L’ultima volta in cui il Sole e la Luna si sono guardati dagli equinozi, é stato 19 anni fà, nel 1991. La Luna in Ariete ed il Sole in Bilancia.
Si puo’ facilmente capire quello che ci aspetta nei prossimi 19 anni.
A questo servono le effemeridi, a riconoscere i tempi ciclici della nostra attività micro cosmica.
Scienza e Magia
Il confine tra la scienza e la magia? Per descrivere la materia elementare, basta la sperimentazione; invece, per “vedere” cio’ che esiste oltre l’apparenza, bisogna:
- innanzi tutto “credere”;
- per “credere”, bisogna avere delle “idee”, le quali nascono dal “pensiero” (res cogitans) e dalla "immaginazione" (“magia” dei sensi);
- per avere delle “idee” , cioé pensiero e immaginazione, bisogna prima apprendere le cose, e poi saperle coltivare (per accrescere i propri sensi);
- infine, occorre avere “memoria” di tutto cio’ che si é sempre saputo (reminescenza).
Solo allora saremo in grado di conoscere la materia microcosmica, ... oltre l'apparenza, al confine tra la scienza e la magia.
io sono ... nessuno, anzi un microcosmo
Se Galileo (1564 – 1642), ultimo degli astrologhi della tradizione neoclassica, è ritenuto il primo degli scienziati “moderni” - accompagnato e seguito da personaggi altrettanto illustri come Keplero (1571 – 1630), Newton (1643 – 1727), Coulomb (1736 – 1806), ecc. - Allo stesso modo, possiamo dire che Paracelso (1493 – 1541) è stato il primo degli astrologhi umanisti, cioè il primo ad occuparsi della multiforme materia cosmica, che chiamava “Yliaster”, mettendo in primo piano e ponendo sotto un’unica legge tutte le attività che potessero svolgersi al suo interno, tanto quelle umane quanto quelle planetarie.
Con Paracelso, astrologo e alchimista, si tracciano quindi le prime linee di un progetto ambizioso: definire i legami di base con due grandi variabili del sistema: il tempo e la chimica degli elementi.
“Le guerre, le liti, le contese dell’uomo, tutte provengono dalla sua natura ferina e sono dominate dall’astro… Egli è dunque Marte, o Mercurio, o Sole, o Luna, o Giove, e viene a loro paragonato chi è in simpatia col primo, col secondo o con gli altri, partecipando del legame coi pianeti e con gli astri” (Paracelso, Terzo Trattato).
Prima di lui, di questo genere di argomenti si erano occupati più o meno tutti: a cominciare da Esiodo ed Empedocle fino ad Avicenna, sopratutto gli astrologhi che lo avevano preceduto (Tolomeo, Arato di Soli, Manilio, fino a Cornelio Agrippa, ecc.), e non solo loro (Platone, Plinio il Vecchio, e così via).
Inoltre, gli studi in questo campo non erano certo favoriti, vedi Campanella, Marsilio Ficino, Giordano Bruno, ecc., a causa dei pregiudizi posti volta a volta dai diversi schieramenti di pensiero.
Alla fine, credo che tutti fossero concordi su un punto: partendo dal caos primordiale, tutte le entità si sono sviluppate secondo un unico principio e partecipano insieme alla stessa legge evolutiva.
Pertanto, anche se il progetto di Paracelso non è avanzato, salvo piccoli e sporadici contributi, rimane la convinzione che tutto si svolga secondo precise regole imposte dal sistema, altrimenti Shakespeare non avrebbe arguito che l’uomo è fatto “della stessa materia di cui sono fatti i sogni”. Paracelso avrebbe detto che noi siamo anche “Nettuno”, il pianeta a cui viene associato nel linguaggio astrale il nostro Inconscio; non lo ha detto perché, evidentemente, Nettuno non era stato ancora scoperto e Freud non era nato.
In questi ultimi lunghissimi decenni, alcuni studiosi hanno potuto mettere a frutto le proprie conoscenze sulla materia astrale; ricordo fra tutti Dane Rudhyar (ovvero Daniel Chennevière, 1895 – 1985) e la sua teoria in base alla quale i meccanismi naturali sono riconducibili all’azione simultanea della forza-Giorno e della forza-Notte, che poi ricalca la stessa teoria di Empedocle, basata su “Amore e Discordia”; si sono così potute ricavare notizie utili e necessarie per definire ulteriormente questa materia. La nostra identità microcosmica è dunque ben delineata nel quadro astrale dove, grazie agli astrologhi di un tempo, soprattutto Campanus (1220 – 1296), Tycho Brahe (1546 – 1601), ecc., tutte le componenti relative al movimento della Terra e dei pianeti sono chiaramente espresse.
Allo stato, la scienza sta indagando le proprietà delle particelle nucleari attraverso esperimenti nell’ambito dell’infinitamente piccolo (come sta avvenendo al Cern) e ci auguriamo che si raggiungano presto risultati soddisfacenti; per altri versi, la scienza è pure impegnata a discutere la questione dell’evoluzione dei processi naturali in termini selettivi. Non sono in grado di fare previsioni, dico solo che al di là di questi esperimenti e dibattiti, non c’è altro.
Occorre recuperare le nozioni dell’Astrologia classica, che si sono potute aggiornare nei secoli, per completare gli studi inerenti all’ordine cosmico naturale e, attraverso di essi, definire le varie attitudini, i percorsi che ci sono dati, conoscere in altre parole la nostra identità astrale, per stabilire come si evolve con i pianeti e con i tempi cosmici.
Secondo Paracelso, il fondamento della Sapienza sta proprio nella capacità dell’uomo di distinguersi dagli animali, mentre in realtà tenderebbe a comportarsi come tale:
“L’uomo deve invece su questa terra rappresentare Dio, lodarlo e glorificarlo, e compiere la sua opera: così facendo possiede la sapienza di Dio ed eredita il suo Regno, riempie col suo numero il Cielo e scaccia il diavolo nell’abisso dell’inferno” (Paracelso, Primo Trattato).
Questo il punto di partenza. Oggi, dove siamo finiti?
Con Paracelso, astrologo e alchimista, si tracciano quindi le prime linee di un progetto ambizioso: definire i legami di base con due grandi variabili del sistema: il tempo e la chimica degli elementi.
“Le guerre, le liti, le contese dell’uomo, tutte provengono dalla sua natura ferina e sono dominate dall’astro… Egli è dunque Marte, o Mercurio, o Sole, o Luna, o Giove, e viene a loro paragonato chi è in simpatia col primo, col secondo o con gli altri, partecipando del legame coi pianeti e con gli astri” (Paracelso, Terzo Trattato).
Prima di lui, di questo genere di argomenti si erano occupati più o meno tutti: a cominciare da Esiodo ed Empedocle fino ad Avicenna, sopratutto gli astrologhi che lo avevano preceduto (Tolomeo, Arato di Soli, Manilio, fino a Cornelio Agrippa, ecc.), e non solo loro (Platone, Plinio il Vecchio, e così via).
Inoltre, gli studi in questo campo non erano certo favoriti, vedi Campanella, Marsilio Ficino, Giordano Bruno, ecc., a causa dei pregiudizi posti volta a volta dai diversi schieramenti di pensiero.
Alla fine, credo che tutti fossero concordi su un punto: partendo dal caos primordiale, tutte le entità si sono sviluppate secondo un unico principio e partecipano insieme alla stessa legge evolutiva.
Pertanto, anche se il progetto di Paracelso non è avanzato, salvo piccoli e sporadici contributi, rimane la convinzione che tutto si svolga secondo precise regole imposte dal sistema, altrimenti Shakespeare non avrebbe arguito che l’uomo è fatto “della stessa materia di cui sono fatti i sogni”. Paracelso avrebbe detto che noi siamo anche “Nettuno”, il pianeta a cui viene associato nel linguaggio astrale il nostro Inconscio; non lo ha detto perché, evidentemente, Nettuno non era stato ancora scoperto e Freud non era nato.
In questi ultimi lunghissimi decenni, alcuni studiosi hanno potuto mettere a frutto le proprie conoscenze sulla materia astrale; ricordo fra tutti Dane Rudhyar (ovvero Daniel Chennevière, 1895 – 1985) e la sua teoria in base alla quale i meccanismi naturali sono riconducibili all’azione simultanea della forza-Giorno e della forza-Notte, che poi ricalca la stessa teoria di Empedocle, basata su “Amore e Discordia”; si sono così potute ricavare notizie utili e necessarie per definire ulteriormente questa materia. La nostra identità microcosmica è dunque ben delineata nel quadro astrale dove, grazie agli astrologhi di un tempo, soprattutto Campanus (1220 – 1296), Tycho Brahe (1546 – 1601), ecc., tutte le componenti relative al movimento della Terra e dei pianeti sono chiaramente espresse.
Allo stato, la scienza sta indagando le proprietà delle particelle nucleari attraverso esperimenti nell’ambito dell’infinitamente piccolo (come sta avvenendo al Cern) e ci auguriamo che si raggiungano presto risultati soddisfacenti; per altri versi, la scienza è pure impegnata a discutere la questione dell’evoluzione dei processi naturali in termini selettivi. Non sono in grado di fare previsioni, dico solo che al di là di questi esperimenti e dibattiti, non c’è altro.
Occorre recuperare le nozioni dell’Astrologia classica, che si sono potute aggiornare nei secoli, per completare gli studi inerenti all’ordine cosmico naturale e, attraverso di essi, definire le varie attitudini, i percorsi che ci sono dati, conoscere in altre parole la nostra identità astrale, per stabilire come si evolve con i pianeti e con i tempi cosmici.
Secondo Paracelso, il fondamento della Sapienza sta proprio nella capacità dell’uomo di distinguersi dagli animali, mentre in realtà tenderebbe a comportarsi come tale:
“L’uomo deve invece su questa terra rappresentare Dio, lodarlo e glorificarlo, e compiere la sua opera: così facendo possiede la sapienza di Dio ed eredita il suo Regno, riempie col suo numero il Cielo e scaccia il diavolo nell’abisso dell’inferno” (Paracelso, Primo Trattato).
Questo il punto di partenza. Oggi, dove siamo finiti?
Urano, Nettuno e Plutone: questi sconosciuti!
Quando vennero scoperti, nessuno avrebbe potuto chiamarli diversamente...
perche', se ancora qualcuno non l'avesse capito, Urano simboleggia il Tradimento, Nettuno l'Inganno e Plutone ... l'Espiazione
perche', se ancora qualcuno non l'avesse capito, Urano simboleggia il Tradimento, Nettuno l'Inganno e Plutone ... l'Espiazione
400 anni dopo... il "Sidereus Nuncius"
Nel Marzo 1610, veniva pubblicato il “Sidereus Nuncius” di Galileo Galilei.
Anche se non se ne parla più, il “S. N.”, molto più che il “De Revolutionibus Orbium Coelestium” di Copernico (stampato nel 1543), costituisce il primo passo nel cammino che porterà alla totale revisione del sapere, ossia da un lato alla scoperta di pianeti come Urano, Nettuno e Plutone, oltre agli anelli di Saturno, i satelliti di Giove, ecc., dall’altro, è proprio grazie a questo testo che l’Astrologia, antica dottrina sull’osservazione empirica degli “astri”, diventa scienza moderna, trasformandosi nell’attuale Astronomia. E’ più importante del De revolutionibus in quanto, aldilà dei contenuti metafisici, la Terra, e non il Sole, restava il centro da cui si effettuano le osservazioni della volta celeste, dunque nulla cambiava rispetto a prima.
Della revisione anzidetta ne pagò (ingiustamente) le conseguenze l’Astrologia classica, fino ad allora considerata scienza, grazie a Tolomeo, Tiko Brahe, Keplero, lo stesso Galileo Galilei, ecc.; viene bandita dalle Università, pian piano perde di credibilità e, di fatto, viene relegata tra le arti divinatorie.
Cosicché, mentre l’Astronomia ha potuto continuare ad osservare il cosmo, “sperimentandone” a pieno merito le sue componenti fisico chimiche, sul fronte astrologico, viene meno quella cultura di base, necessaria per conoscere le relazioni tra i diversi enti, in particolare quelle tra l’uomo, in quanto micro-cosmo e in quanto pianeta Terra, e i vari pianeti del nostro sistema solare, relazioni che costituivano appunto il fondamento ontologico dell’Astrologia classica.
L’aver abbandonato le nostre conoscenze in ambito zodiacale è dunque una perdita. E’ come se stessimo rinunciando ad una parte del nostro sapere. Inoltre, non essendo mai mutata nel corso dei secoli, l’Astrologia classica è una dottrina universale, di cui pochi, purtroppo, sono oggi a conoscenza.
L’Astrologia va quindi riabilitata al più presto perché possa tornare ad essere “matematica celeste”: il suo insegnamento è necessario proprio per comprendere le relazioni biofisiche naturali già riconoscibili attraverso la rappresentazione zodiacale delle attività cosmiche.
Svelato il vero Codice di Leonardo?
A svelare i misteri del Cenacolo sarebbe un libro di Sabrina Sforza Galitzia - “Il Cenacolo di Leonardo in Vaticano” - recentemente pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
L’autrice sostiene che l’affresco è un calendario, ricco di simboli, mappe, segni, profezie; inoltre, a fianco di Gesù non c’è Maria Maddalena, come vorrebbe Dan Brown (“Il Codice DaVinci”), ma San Giovanni.
Dunque, il mistero è risolto? Non proprio.
Il Cenacolo è un calendario universale, concordo. Il difficile però è decifrarlo, nessuno ci è riuscito fino ad oggi.
Qualcuno vuole provarci?
Pinio
L’autrice sostiene che l’affresco è un calendario, ricco di simboli, mappe, segni, profezie; inoltre, a fianco di Gesù non c’è Maria Maddalena, come vorrebbe Dan Brown (“Il Codice DaVinci”), ma San Giovanni.
Dunque, il mistero è risolto? Non proprio.
Il Cenacolo è un calendario universale, concordo. Il difficile però è decifrarlo, nessuno ci è riuscito fino ad oggi.
Qualcuno vuole provarci?
Pinio
Uguaglianza e Simultaneità
Ciò che è casuale non è necessariamente fuori della logica, e non è necessariamente “non casuale”; qualunque sia la sua origine, deve conformarsi alle Leggi della Natura. La dicotomia non è tra casuale e non casuale, essendo tutto regolato dalla necessità, ossia dal principio di uguaglianza e simultaneità che si manifesta sempre in Natura tra forze due a due uguali e contrarie.
Pinio
Fibonacci 2
0 |
3
|
3
|
6
|
9
|
15
|
24
|
39
|
63
|
102
|
165
|
267
|
432
|
699
|
La 2a versione é quella che preferisco.
In questa 2a serie matematica, come nella 1a di Fibonacci, é nascosto un principio fondamentale della natura cosmologica, a cui forse si é ispirato lo stesso Fibonacci nel comporre la sua famosa serie.
C’é qualcuno di voi, naviganti del web, che sa dirmi qual’é ?
A mia mamma
Oggi sono 40 lunghissimi anni che la mia mamma non c’é più. Il mio cuore batte ancora per lei.
Nata nel 1919, é finita il 29 settembre 1969, al policlinico Gemelli di Roma. Reumatismo articolare acuto, la diagnosi. In realtà, non ce la faceva più : stanca, avvilita, con il cuore distrutto dal dolore e dalle medicine, volle darci l’ultimo saluto, in silenzio, pregandoci di essere buoni e uniti, noi, quattro figli, tutti diversi, tutti insopportabili e tutti ... disuniti, soli e disgraziati.
Addio mamma, affido al Web il mio pensiero per te : voglio chiederti scusa, oggi, per non aver capito prima, tutto quello che hai passato. Sei stata brava a nascondermi le tue sofferenze; i tuoi sforzi sono serviti, almeno su di me, mi hanno insegnato che la vita non é cosi semplice come si crede, che occorre stringere i denti e lottare, che bisogna credere in quello che fai, senza paura, anche se sei da solo contro tutti.
Grazie mamma, sarai sempre nel mio cuore.
Pinio
caro San Valentino...
per chi non lo sapesse, San Valentino non e’ solo la festa degli innamorati.
Festeggiamo soprattutto l’avvenuto passaggio del Sole al punto piu’ delicato del suo ciclo stagionale. Con San Valentino, si celebra quindi il “cambiamento” che si e’ compiuto nel cielo e infatti, subito dopo, si da inizio ai preparativi del Carnevale.
Mi preme qui far presente che negli anni bisestili, questa festa di San Valentino andrebbe celebrata il giorno successivo, il 15 di Febbraio (anzicche’ il 14), essendo il mese di Febbraio piu’ lungo di un giorno. Se non lo si fa, non succede niente. Nessuno si lamenti pero’, che l’anno bisesto e’ un anno funesto! …
Ricordo anche un altro dato molto significativo: gli antichi e saggi romani, per non sapere ne’ leggere ne’ scrivere, il 15 di Febbraio festeggiavano Luperco, Fauno e tutta l’allegra compagnia.
Chi vuol intendere ...
Auguri a tutti!
Goethe
"Da un lato vediamo la luce, il chiaro, dall'altro la tenebra, lo scuro; poniamo tra le due la torbidezza, e da questi opposti - con l'aiuto della mediazione di cui abbiamo detto e ancora in un'opposizione - si sviluppano i colori, i quali tuttavia mediante un nesso reciproco rinviano di nuovo all'indietro, a un elemento comune." (la Teoria dei Colori, X - 175)
L'Autore di questo blog
Dal 1980, compie studi e ricerche nel campo dell’Astrologia naturale; inoltre, s’interessa di filosofia, antropologia, semiologia, etologia umana, mitologia, ecc.
Nel 1994, partecipa a Venezia al 1° Congresso Internazionale di Astrologia, organizzato dal CIDA di Torino. In questa sede, scopre il carattere peculiare dei suoi studi, basati sulla “matematica” dei corpi celesti. Inoltre, indirizza la sua ricerca sui fondamenti ontologici della materia astrale, così come ci è stata consegnata fin dall’antichità: scevra da funambolismi, misteri, veggenze, divinazioni, magie varie…
Nel 2008, pubblica, con lo pseudonimo di Tia Paoly, un romanzo d’avventura dal titolo “arrenditi, Martin” – Edizioni: http://www.ilmiolibro.it/
Ha scritto, tra l’altro, i seguenti articoli:
- Senso, Meditazione e Trascendenza, Giugno 2006, inedito;
- Forma e Sostanza: hanno ancora lo stesso peso nelle aule giudiziarie? “L’Attualità”, n. 5 - 2004;
- La triade terranea, “Elfo”, giornale dell’ASSA - Ass. Studiosi di Scienze Antiche - Roma, Anno XII n. 37 - 2000;
- Astrologia e Alchimia, Elfo, n. 35 - 2000;
- Corpo senza età, Elfo, n. 28 - 1998;
- Causa ed effetto, Elfo, n. 25 - 1997;
- Sulla dignità e debilità in Astrologia, Aprile 1997, inedito;
- Gli Ufo, realtà o fantasia? Elfo, n. 21 - 1996;
- I fondamenti della realtà Uomo – Cosmo, Marzo 1996, inedito;
- Dall’Astrologia il progetto per una nuova Scienza, in Atti del Congresso internazionale di Astrologia del “CIDA”, Venezia - 1994;
- Astrologia e Scienza, Linguaggio Astrale, giornale del “CIDA” di Torino, n. 94 -1994;
- Le coordinate del Cuore, Astrodonna n. 2 – 1994;
- L’Io Genetico … alla luce del Sole e della Luna, Settembre 1993, inedito.
Ha partecipato inoltre ad alcuni convegni e seminari, tra i quali:
- Seminario su “Astrologia e Scienza: un dissidio da ricomporre”, a cura del Rotary Club di Belluno, 1997;
- Convegno nazionale di Alchimia, Roma - 1997;
- Congresso Internazionale di Astrologia, Venezia - 1994.
e-mail: pinioromano@hotmail.it
il segreto dell'Aura
La disconoscenza dell'Aura e' dovuta ad un semplice motivo, non essendo materia e non essendo spirito, compenetra lo spirito nella materia e la materia nello spirito.
da "Melancholia" di Daudet Leon, ed. Novecento
da "Melancholia" di Daudet Leon, ed. Novecento
il cielo sta cambiando...
Chi osserva il « cielo », mi riferisco agli astrologhi professionisti, lo fa essenzialmente per scoprire il « cambiamento » in atto, e in seconda battuta, l’eventuale « ciclo » che accompagna tale fenomeno naturale, caratterizzandone la manifestazione stessa.
L’eclisse di Sole, osservata quest’anno in Asia, il 22 luglio 2009, porta nella fattispecie ad alcune osservazioni, di cui nessuno ha fatto cenno fino ad oggi.
L'evento si é manifestato in modo singolare, per i seguenti aspetti :
- L’asse di congiunzione tra Sole, Terra e Luna coincideva con l’asse dei nodi lunari;
- I due suddetti assi coincidevano, a loro volta, con la proiezione, sul piano zodiacale, dell’asse di rotazione formato dai due poli magnetici terrestri.
Ritengo che il suddetto fenomeno sia unico nel suo genere. Ritengo pure che, in questa forma, si verifichi a distanza di moltissimi anni, per non dire secoli.
Nel cercare di dare una dimensione alla ciclicità di questo tipo di eventi, non sfugge la coincidenza con eventi passati alla storia da 20, 40, 80 e più anni. In particolare, mi viene in mente la crisi economica del 1929, e mi domando se non sia il caso di essere prudenti, almeno fino alla fine dell’anno, nel gestire i nostri risparmi, facendo in modo che siano al sicuro da qualsiasi speculazione di Borsa.
Come al solito, a buon intenditor, poche parole… il cielo sta cambiando!
il mio ritratto...
La foto che ho scelto è quella di mio padre, a Torre del Greco, quando era fidanzato con mamma. Alle sue spalle, s'intravede il Vesuvio, che sta fumando
cielo, terra e mare
mi piace la pizza e adoro il mare,
ho tanto viaggiato e non sono mai arrivato da nessuna parte, né mi piacerebbe di arrivare da qualche parte, a meno che ....
ho tanto viaggiato e non sono mai arrivato da nessuna parte, né mi piacerebbe di arrivare da qualche parte, a meno che ....
Forma e Sostanza: hanno ancora lo stesso “peso” nelle aule giudiziarie?
(pubblicato sul periodico “L’Attualità” - Anno XIII n. 5, Maggio 2004)
Accogliendo l’invito del periodico L’Attualità”, ho assistito nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, alla conferenza dibattito sui terni della Giustizia. Lo spunto veniva offerto da un’emblematica vicenda giudiziaria, nell’ambito della sfera civile, ampiamente esposta da M. P. P. in un saggio ormai famoso, dal titolo “Il Nome della Legge - quella speranza che si chiama Giustizia” che, nella citata conferenza, veniva riproposto all’attenzione del pubblico.
Entrando, fui sorpreso di vedere, nel giardino prospiciente l’Aula del Cenacolo, tre magnifici alberi di fico. Essendo, per diletto, studioso di filosofia naturale - nelle sue diramazioni ermetiche, antropologiche e cosmologiche - non potei non ricordare che quegli alberi, un tempo, erano consacrati a Venere. Pensai subito ad una delle immagini più suggestive di Venere, quella in cui, sotto le vesti di "Temi", veniva appunto rappresentata come dea della Giustizia: in una mano la spada, nell’altra la bilancia.
Il principio che - attraverso la bilancia - la dea della Giustizia vuole ricordare è, ancora oggi, quello di uguaglianza tra le parti, che trae origine dall’ordine naturale delle cose. Come tale, il principio naturale sottende ad una virtù, la cui tutela è affidata alle aule giudiziarie. In altri termini, possiamo così tradurre questo principio: forma e sostanza hanno uguale ”peso” sui piatti della bilancia (e in ogni aula di Tribunale), come uguale “peso” hanno il giorno e la notte nella vita corrente. E questo, in fondo, il principio in base al quale, innanzi al giudice, una piuma (leggi “regole processuali”) ha lo stesso peso di un macigno (leggi “questione controversa”). Un principio dunque sacrosanto, proprio perché espresso da cotanta divinità.
Tornando, perciò, all’oggetto della conferenza, non riuscivo a spiegarmi come potesse essere accaduto - nella vicenda sopra ricordata - e come possa accadere, in mille altre vicende, che un giudizio espresso attraverso due gradi (Assise ed Appello) abbia lo stesso peso di un giudizio espresso unicamente in Cassazione. Se stiamo al principio di 1 contro 1, ovvero della piuma e del macigno, sarebbe stato più equo annullare “un” solo giudizio, perché uno solo, a mio modo di vedere, è in effetti quello viziato: se infatti, il malaugurato vizio si fosse manifestato anche in “l°”, sarebbe stato corretto dal giudice di Appello.
Come dire: i piatti della bilancia sono solo due! Per mancanza di tempo, queste mie argomentazioni non poterono trovare posto in seno al dibattito, al quale partecipava, peraltro, un illustre rappresentante della Corte di Cassazione. Resto, perciò, con i miei dubbi. Un’ultima notazione. A distanza di qualche giorno, riprendendo il libro citato, mi accorgo che sulla copertina è stata riprodotta una bilancia. L’immagine mostra però che 1’asse è spaccato in due. E questo mi rattrista ulteriormente perché, continuando nel gioco delle metafore, l’asse della bilancia siamo proprio noi.
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