Su Robinson (allegato a LaRepubblica del 12/02/2022) si domandano cosa ci volesse dire Antony Burgess scrivendo 60 anni fà l'Arancia Meccanica, resa famosa dal film di Kubrik.
Stante i commenti (una "commedia nera", la cruda analisi su noi stessi: chi siamo e dove nasce il male...), proviamo un senso di fastidiosa frustrazione nel constatare che il messaggio di fine secolo e fine millennio, consegnatoci dall'autore, non sia stato nemmeno lontanamente percepito.
Si tratta a mio modestissimo parere di un viaggio ancestrale e, allo stesso tempo, predittivo nella complessa natura umana, la quale rimane vieppiù oscura a causa della nostra infinita ignoranza.
Il fatto ad esempio che si compia un atto empio e crudele di "soppressione, quasi meccanica" della vita umana con tutto cio' che essa comporta, va visto nei due sensi: da un lato, cogliamo la predisposizione - esistente nei meccanismi naturali - che "uno qualsiasi" possa trovarsi nella condizione di togliere la vita ad altri e, dall'altro lato, che qualcuno sia simultaneamente predisposto a farsi togliere la propria vita da altri.
I meccanismi naturali sono ancora oggi ignorati. Lo si vede dal pensiero moderno, dirottato come noto su falsi idiomi e pregiudizi, mantenuti ancora vivi a difesa della moderna globalizzazione sociale e politica.
Aggiungiamo che l'universo digitale ha reso sterile la componente creativa favorendo una ghettizzazione di massa, con le conseguenze che non è difficile prevedere.
Oggi e comunque, Buon San Valentino 2022 ... a tutti!